Roberto Mancini non è più il ct dell'Arabia Saudita: cosa è successo e i motivi dell'addio

Si conclude in anticipo l'esperienza saudita dell'ex ct azzurro iniziata ad agosto del 2023
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Si è conclusa dopo poco più di un anno l'avventura di Roberto Mancini sulla panchina dell'Arabia Saudita. L'ex commissario tecnico dell'Italia ha infatti raggiunto oggi, giovedì 24 ottobre, l'accordo per la rescissione contrattuale. Per lui solo 18 gare sulla panchina della nazionale biancoverde. L'allenatore italiano inizialmente si era legato alla nuova nazionale con un accordo da 25 milioni di euro netti all'anno fino al 2027 ma le due parti hanno deciso di separarsi dopo solo una Coppa d'Asia disputata nell'inverno del 2023 e terminata con l'eliminazione ai calci di rigore contro la Corea del Sud.

Le ultime partite di Mancini sulla panchina saudita

Tra i principali motivi dell'esonero devono aver inciso le recenti prestazioni della nazionale saudita, attualmente in terza posizione nel girone di qualificazione per i prossimi Mondiali. Durante l'ultima sosta l'Arabia ha ottenuto solamente 1 punto tra Giappone e Bahrain, sommatosi ai 4 totalizzati a settembre tra Indonesia e Cina. Proprio al termine della sfida con i biancorossi, Mancini ha contestato la gestione dei club sauditi, rimarcando l'eccessiva presenza di calciatori stranieri in Saudi Pro League. In quell'occasione dichiarò: "Ho 20 giocatori seduti in panchina nelle partite locali. I giocatori della nazionale saudita devono partecipare come giocatori chiave con i loro club".

Il comunicato social della federazione saudita

L'annuncio ufficiale è stato lanciato dalla federazione saudita che con il seguente comunicato ha diffuso la notizia: "Il Consiglio di Amministrazione della Federazione Calcio Saudita e l'allenatore della Nazionale Roberto Mancini hanno raggiunto oggi un accordo congiunto che prevede la fine del rapporto contrattuale".


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