Schillaci, moglie e figli distrutti: "Massacrato dalle terapie, merita amore"

Prima dei funerali nella Cattedrale di Palermo, la famiglia dell'eroe delle "notti magiche" di Italia '90 racconta il calvario dell'uomo e ringrazia per l'affetto

PALERMO - È fissato per domani mattina (venerdì 20 settembre) l'estremo saluto a Totò Schillaci. I funerali dell'eroe delle "notti magiche" di Italia '90 saranno celebrati nella Cattedrale di Palermo, con l'omelia dell'arcivescovo Corrado Lorefice e si terranno in forma pubblica, per consentire la partecipazione di cittadini e tifosi. D'altro canto è una vera propria processione da parte dei palermitani, quella che nelle ultime ore si sta vivendo per accedere alla camera ardente, allestita allo Stadio Barbera. Un mare di affetto, che in parte lenisce lo straziante dolore della famiglia, che alla vigilia delle esequie racconta l'uomo e la sua grande voglia di vivere, nonostante una battaglia dal destino segnato.

"Ha lottato come un guerriero"

Barbara Lombardo, ormai vedova di Totò Schillaci, si lascia andare ai microfoni della Rai, ripercorrendo il calvario degli ultimi anni e omaggiando il campione siciliano, sempre presente a se stesso nonostante la lunga malattia e le durissime terapie cui si è sottoposto: "Totò era un galantuomo, una persona umile e io mi sono innamorata proprio di questo, della sua umiltà e della sua gentilezza. Era l'amore della mia vita…È l'amore della mia vita. Però i nostri figli mi danno la forza di andare avanti, guardando Mattia vedo il volto di suo padre. E questo affetto è meraviglioso perché mio marito ha lasciato un bel ricordo di sé stesso al di là delle sue prodezze sportive. Un uomo buono che ha lasciato veramente tanto amore, ed è quello che si vede dall'affetto delle persone. Per tre anni e mezzo abbiamo lottato contro questa malattia. Diciamo che lui l'aveva superata, avevano detto che era guarito e quando è arrivata la proposta di fare un programma televisivo abbiamo deciso di riprenderci la nostra vita in mano, ma dopo il rientro dalla trasmissione abbiamo fatto nuovamente degli accertamenti. Le metastasi avevano preso la parte cervicale, è stato sottoposto a chemioterapie, radioterapie, è stato veramente massacrato però lui ha lottato veramente, è stato un guerriero. Lui voleva vivere per me, per i suoi figli e fino all'ultimo ce l'ha dimostrato".


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"Papà esempio per i ragazzi"

Struggente anche il ricordo del figlio Mattia, che però si sforza di intravedere il lascito importante del genitore: "Papà lascia un dolore tremendo, era un punto di riferimento per tutti e non ci sono parole. La sua storia la conosciamo tutti: una persona che dal nulla è diventato quello che è diventato. Speriamo che almeno questo rimanga come esempio per tutti i ragazzi che ci credono. Cosa direbbe papà? A volte era molto riservato, ma è giusto che tutte le persone che sono qui lo vogliano salutare".

"La mia ultima estate felice"

La figlia Jessica ha voluto invece mantenere una sorta di promessa fatta a se stessa, raccontare l'uomo, dietro il campione. Così, sulle pagine di La Repubblica, ha voluto ricordare così il padre scomparso: "Conosco la trafila del fine vita, ma intraprendere questo cammino con il proprio padre, un padre giovane, è davvero lacerante. Abbiamo parlato, abbiamo anche scherzato, finché è stato possibile. Abbiamo ricordato i momenti più belli delle nostre vite che nessuna morte mi potrà togliere. È stato a suo modo un eroe ma per me era solo un padre. Il nostro rapporto non è stato sempre facile, ma quale rapporto fra genitori e figli è facile? Certamente, non è stato facile dirgli addio, ma quest'estate abbiamo vissuto gli ultimi momenti felici. A noi figli ha chiesto scusa perché ha pensato di non essere stato presente tutte le volte che avrebbe voluto. [...] Se l'è giocata fino in fondo, pensando non a sé stesso ma alle persone che ha amato e che continuerà ad amare ovunque si trovi adesso. Ovunque siano i suoi occhi fuori dalle orbite".


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PALERMO - È fissato per domani mattina (venerdì 20 settembre) l'estremo saluto a Totò Schillaci. I funerali dell'eroe delle "notti magiche" di Italia '90 saranno celebrati nella Cattedrale di Palermo, con l'omelia dell'arcivescovo Corrado Lorefice e si terranno in forma pubblica, per consentire la partecipazione di cittadini e tifosi. D'altro canto è una vera propria processione da parte dei palermitani, quella che nelle ultime ore si sta vivendo per accedere alla camera ardente, allestita allo Stadio Barbera. Un mare di affetto, che in parte lenisce lo straziante dolore della famiglia, che alla vigilia delle esequie racconta l'uomo e la sua grande voglia di vivere, nonostante una battaglia dal destino segnato.

"Ha lottato come un guerriero"

Barbara Lombardo, ormai vedova di Totò Schillaci, si lascia andare ai microfoni della Rai, ripercorrendo il calvario degli ultimi anni e omaggiando il campione siciliano, sempre presente a se stesso nonostante la lunga malattia e le durissime terapie cui si è sottoposto: "Totò era un galantuomo, una persona umile e io mi sono innamorata proprio di questo, della sua umiltà e della sua gentilezza. Era l'amore della mia vita…È l'amore della mia vita. Però i nostri figli mi danno la forza di andare avanti, guardando Mattia vedo il volto di suo padre. E questo affetto è meraviglioso perché mio marito ha lasciato un bel ricordo di sé stesso al di là delle sue prodezze sportive. Un uomo buono che ha lasciato veramente tanto amore, ed è quello che si vede dall'affetto delle persone. Per tre anni e mezzo abbiamo lottato contro questa malattia. Diciamo che lui l'aveva superata, avevano detto che era guarito e quando è arrivata la proposta di fare un programma televisivo abbiamo deciso di riprenderci la nostra vita in mano, ma dopo il rientro dalla trasmissione abbiamo fatto nuovamente degli accertamenti. Le metastasi avevano preso la parte cervicale, è stato sottoposto a chemioterapie, radioterapie, è stato veramente massacrato però lui ha lottato veramente, è stato un guerriero. Lui voleva vivere per me, per i suoi figli e fino all'ultimo ce l'ha dimostrato".


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