L'epopea dei Grimaldi: Palmese di padre in figlio

Una storia da raccontare quella del club campano che in panchina, con Teore e Luigi, ha un tandem invincibile pronto a ipotecare il futuro. Crash test domani contro la Gelbison di Galderisi
L'epopea dei Grimaldi: Palmese di padre in figlio
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PALMA CAMPANIA (Luigi Alfano) - Nel mondo dei grandi c’è Ancelotti. Che si porta dietro il figlio. Nella massima serie dei dilettanti, però, la storia più bella da domenica andrà in scena a Palma Campania, dove Teore Grimaldi, grande allenatore ma chissà perché sin qui poco celebrato, avrà accanto in panchina il figlio Luigi, 21 anni, patentato allenatore da pochi mesi, con una personalità e una intraprendenza che spiazzano tutti. Una bella storia, che va raccontata. Teore Sossio Grimaldi, 53 anni, di Frattamaggiore, allena da sempre. Cominciò nel Napoli allievi. Vinse due campionati in due categorie e fece storia. Ci sapeva e ci sa fare coi giovani. Ha un piglio duro. Si presenta come un distinto avvocato fuori dal campo, poi mette la tuta e sono dolort. Per tutti. Giocatori e pure dirigenti. «MI cacciò dal terreno di gioco lo scorso anno – racconta un socio della Palmese - io ero abituato a stare a bordo campo. Lui si innervosì. Senza giri di parole, mi disse che se volevo allenare mi cedeva il posto. Altrimenti la mia sedia era in sede o sulla tribuna. Lì per lì mi sorprese. Poi ho capito che aveva ragione».

REGOLE DI FERRO. Dentro lo spogliatoio e sul terreno di gioco Teore è una specie di “orso”. Regole di ferro. Pretese all’inverosimile. Osserva e gestisce tutto. Il suo credo è il 4-3-3. Attaccare sempre vincere. Guardarsi le spalle e pedalare a fondo senza badare all’avversario. Così lo scorso anno ha piazzato un miracolo irripetibile. Arrivò che la Palmese era ultima e spacciata con 13 punti a metà campionato. La portò al sesto posto. Con applausi a scena aperta ricevuti su tutti i campi della Puglia dove il pallone e le squadre sono importanti. Nella sua carriera  Frattese, Savoia, Gladiator, Cerignola, Turris Puteolana e Portici prima di arrivare a sorpresa alla Palmese per scelta di Nicola Dionisio. Con Cerignola e  Portici andò via perché il progetto era debole e qualche sguardo intorno non gli piaceva.

FIGLIO D'ARTE. Ma al Gladiator e alla Palmese si è portato dietro il figlio Luigi. Faccia da bambino. Fisico scheletrico Ma grande tattico e studioso di calcio. A Santa Maria Capua Vetere, due anni fa, era assistente provvisorio Luigi. E qualche volta andò pure in TV a spiegare come aveva messo in campo la squadra per vincere a Fasano. L’anno scorso uguale. Galiano era il vice Grimaldi e Luigi si aggirava col tablet a ridosso della recinzione. Una furia. Ad alta voce incitava e correggeva i giocatori in campo. Scambiava idee col padre e ad ogni cambio ci metteva la sua idea. Poi, qualche mese fa, il patentino di allenatore dilettanti e la Palmese lo ha tesserato subito. Ora siede alla testa del padre «e non potrò più gridare se non voglio essere espulso - dice sorridente con la faccia d’angelo – anche perché l’allenatore (suo padre) già di suo è carico durante i 90 minuti».

PADRE ORGOGLIOSO. Di lui Grimaldi padre parla volentieri «ho 3 figli tutti maschi e Luigi segue il calcio da sempre. Lo studia. In ogni dettaglio - spiega Teore- và all’università e tra poco deve prendere la laurea in Scienze Motorie. Non deve fare come me. Il titolo di dottore è fondamentale. Poi sceglierà che strada prendere. Decide lui». In verità non c’è molto da decidere. Farà l’allenatore di sicuro. Per adesso è vice allenatore, poi un giorno si metterà in proprio e ne sentiremo parlare. Nello spogliatoio và pure alla lavagna   e cattura l’attenzione dei giocatori. Sta in mezzo a loro. Non si distrae. Ne studia ogni movimento. E sarà certamente un piacere per la Palmese e i suoi tifosi seguire le gesta di questo due padre& figlio che vogliono sorprendere ancora e grazie alla Palmese adesso in Campania e non solo si piazzano in cima a tutte le considerazioni. Tanto che in estate il mister padre era stato accostato a tante società e per pochi giorni aveva salutato la Palmese. «Voci di mercato e niente altro. C’era stata una piccola indecisione per i programmi. Una comunicazione difettosa. Qui a Palma io e Luigi stiamo bene e lavoriamo con gioia. Il nuovo progetto è intrigante e la squadra lavora per crescere. Sono curioso di vedere a che punto siamo e domenica contro la Gelbison di Galderisi che è una corazzata ci mettiamo alla prova. Ci crediamo. Statene certi».

DEBUTTO CONTRO GALDERISI. Appuntamento fissato. Padre&Figlio debuttano. Massima curiosità e tanto credito. Alla Palmese, e non solo, il nome di Grimaldi è diventato più di una garanzia. Quando sono a colloquio sotto la panchina è uno spettacolo osservarli. Ora vanno in scena. Una bella storia che il calcio e la Palmese offrono agli appassionati di tutti i colori.


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