Calzona, l'orgoglio e la rabbia

Il ct della Slovacchia saluta l'Europeo con qualche rimpianto: «Quell'arbitro, poi Rice...»
Calzona, l'orgoglio e la rabbia© EPA
Roberto Maida
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DALL'INVIATO A DUSSELDORF - Ha sognato, ha sperato, ha sofferto. In ogni caso Francesco Calzona esce dall'Europeo con la soddisfazione di aver quasi eliminato l'Inghilterra. C'è voluta la sforbiciata di Bellingham al 95', il «bicycle kick» come lo chiamano in Inghilterra, per portare la Slovacchia ai supplementari e poi eliminarla dall'Europeo grazie al colpo di testa di Kane.

La lite e la protesta

Calzona, ex allenatore del Napoli, ha lasciato lo stadio di Gelsenkirchen con tanti rimpianti e anche qualche accusa: «Sono orgoglioso di aver giocato alla pari con l'Inghilterra e averla costretta anche a difendersi. Sono fiero dei miei ragazzi. Al tempo stesso ci sono delle cose che non mi sono piaciute: l'arbitro ad esempio (il turco Umut Meler, ndi). Ha dato solo un minuto di recupero nei supplementari nonostante le perdite di tempo del portiere inglese, quasi ostruzionistiche. E poi durante la partita richiamava spesso la mia panchina e mai quella di Southgate». Nel finale c'è stata anche la scintilla con Declan Rice, che lo avrebbe dileggiato apostrofandolo con la parola "Pelato". Su quel fronte Calzona ha minimizzato, spiegando anche che Rice negli spogliatoi lo ha cercato per chiedergli scusa.


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