Vincolo abolito, saccheggio vivai annunciato. Bayern e Borussia piombano su Inacio, gioiello Atalanta

Il 1° luglio scatta la norma che causerà gravissimi danni ai settori giovanili italiani: tedeschi pronti a ingaggiare il sedicenne figlio e nipote d'arte, entrato a Zingonia quando ne aveva 7, già preconvocato dall'Under 17 campione d'Europa, grande talento del nostro calcio. Gli allarmi inascoltati di Luca Percassi e di Gravina
Vincolo abolito, saccheggio vivai annunciato. Bayern e Borussia piombano su Inacio, gioiello Atalanta© LAPRESSE
Xavier Jacobelli
5 min

Primo luglio, scatta l'abolizione del vincolo e per i settori giovanili nulla sarà più come prima. Il Bayern e il Borussia Dortmund si sono già portati avanti con il lavoro e sono pronti a ingaggiare Samuele Inacio Pià, classe 2008, figlio e nipote d'arte (il papà, Inacio Pià ha giocato anche nell'Atalanta e nel Napoli; lo zio Joelson, tra le altre squadre ha militato nelle fila di Atalanta, Reggina, Pisa e Benevento). Samuele è considerato uno dei più promettenti attaccanti dell'ultima generazione del calcio italiano. Ha messo piede per la prima volta a Zingonia nove anni fa, quando ne aveva soltanto sette e frequentava la seconda elementare. Nei campionati giovanili ha via viva giocato sempre sotto età, ha già indossato la maglia dell'Italia Under 15 e Under 16 (presenze 16, reti 9). L'atalantino è talmente precoce che Il ct dell'Under 17, Massimiliano Favo, l'aveva inserito nella lista dei preconvocati per l'Europeo, poi vinto dall'Italia. Nelle scorse settimane, l'Atalanta ha proposto il primo contratto da professionista a Samuele, ma le sirene tedesche hanno cominciato a suonare sempre più forti. In materia di talenti, Bayern e Borussia hanno l'occhio lungo e, naturalmente, l'abolizione del vincolo in Italia li invita a nozze. Basti pensare che all'Atalanta per Inacio toccherebbero soltanto 375 mila euro, calcolati sulla base del "training compensation", l'indennizzo pagato dal club che ingaggia il giocatore al primo contratto da professionista, calcolato in base ai parametri Uefa, a partire dal compimento del dodicesimo anno.

L'allarme di Gravina e Percassi

Tornano alla mente le dichiarazioni di Gabriele Gravina, pronunciata il 18 giugno scorso davanti alla Commissione Cultura della Camera: "L'abolizione del vincolo dopo il 30 giugno genererà un disastro nel sistema dei vivai nazionali. Per esempio, i nostri giovani vincitori del campionato Europeo Under 17 saranno tutti svincolati: questo vuol dire che molte società straniere, una su tutte il Bayern, ci porteranno via i gioielli arrecando un danno incredibile ai nostri settori giovanili . Abbiamo ricevuto richieste da parte delle società di non rendere più obbligatorie le competizioni giovanili, perché sono una vetrina di calciatori. Vuol dire lavorare con sacrificio soltanto a vantaggio di altre società, le quali non aspettano altro che ingaggiare a costo zero il calciatore di talento". Per non dire come il primo a lanciare l'allarme, rimasto inascoltato, nei giorni del trionfo atalantino in Europa League, era stato Luca Percassi, amministratore delegato dell'Atalanta, una delle società maggiormente dedite al settore giovanile, con una storia di talenti eccezionali, dal capofila Gaetano Scirea negli Anni Settanta sino a Carnesecchi, Ruggeri, Scalvini e Zappacosta, trionfatori dell'Europa League 2024: "La nostra principale preoccupazione è che l'abolizione del vincolo nel settore giovanile creerà un danno incredibile. Il Governo aveva promesso di occuparsi della questione, ma finora non ha risolto nulla. Questo lascia tutte le società, inclusa la nostra, in una situazione di grande incertezza. Per club come l'Atalanta, che investono molto nel settore giovanile, il rischio è enorme. Abbiamo sempre puntato sui giovani, molti dei quali sono arrivati in prima squadra e continueranno a farlo. Ma senza una regolamentazione chiara, diventa difficile proteggere questi investimenti e garantire la crescita del nostro vivaio". La cui Under 16, ieri sera, a San Benedetto del Tronto, ha conquistato il suo primo storico scudetto di categoria, battendo il Milan in finale. Ma tutto questo, al Palazzo della politica non interessa, salvo poi lamentarsi con le solite frasi stereotipate su "non ci sono più i Maldini, i Del Piero, i Totti perché nel calcio italiano ci sono troppi stranieri" e bla bla bla assortiti, facendo finta di non sapere che l'Italia è campione d'Europa Under 17, Under 19 e vicecampione del mondo Under 20; che il calcio italiano spende all'anno 4,6 milioni di euro per i settori giovanili mentre la Spagna, la superba Spagna di Yamal, Pedri e Gavi investe 3,4 milioni; che gli stranieri in Serie A sono il 63,4% del totale; cioè venti in più rispetto alla Liga la quale ne allinea il 59,4%, mentre in Premier sono il 67,5%. Eppure l'Inghilterra già vicecampione d'Europa nel 2021, con Southgate all'Europeo, fra gli altri, ha a disposizione Bellingham, Saka, Mainoo, Worton, Foden, per non dire di chi ha lasciato a casa.


© RIPRODUZIONE RISERVATA