BERLINO - Un esordio scintillante per la Spagna, un inizio disastroso per la Croazia. Facciamo un’analisi delle due prossime avversarie dell’Italia nel girone dell’Europeo.
Spagna, cosa funziona
Fabian Ruiz è in una forma pazzesca: ha meritato il premio di man of the match dell’Uefa con l’assist per Morata, a sua volta micidiale sotto porta. Ma soprattutto un dato aiuta a capire la nuova Spagna di De la Fuente: dopo 111 partite di fila la Roja ha perso il duello molto virtuale del possesso palla. Eppure ha vinto 3-0 senza fatica.
Spagna, cosa non funziona
Dopo una vittoria così è difficile imputare qualcosa alla Spagna, che deve solo mantenere alta la concentrazione per tutta la partita. Non come ha fatto ieri regalando un rigore con il portiere Unai Simon. E poi occhio agli infortuni: si sono fermati Morata e Rodri. Niente di grave ma è un segnale di stanchezza.
Croazia, cosa funziona
Il lato positivo di una sconfitta netta è stato il flusso di reazioni, più nervose che tattiche: sul 2-0 nel primo tempo e per tutto il secondo la Croazia ha provato a risalire anche se sapeva che sarebbe stato quasi impossibile. L’ala Majer ha giocato una partita niente male: l’ultimo ad arrendersi.
Croazia, cosa non funziona
Il ct Dalic ha parlato di scarsa aggressività come causa principale della disfatta: in effetti è singolare che la Croazia perda nettamente una partita senza registrare neanche un’ammonizione. Ma il problema è stato di equilibri generali: la Spagna entrava come e quando voleva. In più i tenori del gruppo sembrano lontani dalla loro migliore versione: sembra una squadra a fine ciclo.