Spalletti: "Siamo qui per fare le cose per bene"

Il tecnico ha partecipato con tutta la squadra all'inaugurazione di Casa Azzurri, dopo un allenamento davanti a quattromila tifosi. Preoccupa il centrocampo: si ferma Frattesi
Roberto Maida
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INVIATO A ISELHORN - L’entusiasmo e l’orgoglio. Ma anche un filo di preoccupazione. Le emozioni sono contrastanti al termine della prima giornata piena sul suolo tedesco: è stato bellissimo osservare quattromila tifosi di ogni genere ed età, con magliette di tutte le squadre italiane, in fila ordinata per assistere all’allenamento della Nazionale allo stadio Hemberg. Gli azzurri hanno incassato tanti applausi, con Buffon principale bersaglio dell’affetto un po’ nostalgico di chi ricorda il trionfo di Germania 2006. Però Spalletti non può sorridere troppo perché a pochi giorni dal debutto europeo contro l’Albania ha scoperto di avere tre centrocampisti fermi ai box: Barella, fresco di rinnovo con l’Inter, ha cominciato a correre; Fagioli ha un affaticamento, residuo dell’amichevole con la Bosnia; Frattesi, il giocatore più in forma, si è fermato dopo pochi minuti di lavoro per un risentimento muscolare. I medici non sono allarmati ma il problema di reparto esiste: non restano tanti giorni per provare l’Italia titolare.

Il nastro

Dopo il bagno di folla, intorno alle 19, la squadra ha partecipato al varo di Casa Azzurri, la tradizionale struttura che ospiterà sponsor, tifosi vip e artisti (venerdì, alla vigilia del debutto, si esibirà Noemi) durante il torneo. A tagliare il nastro è stato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in compagnia del presidente federale Gravina, dell’ambasciatore italiano in Germania, Armando Varricchio, e del sindaco di Iselhorn, la località che sta ospitando la squadra. Dal palco, Spalletti ha promesso una Nazionale giusta. Magari non vincente ma giusta: «Abbiamo la testa piena di tutto ciò che serve a fare il bene della Nazionale, faremo il massimo per ringraziare i nostri connazionali che ci hanno accolti in un modo fantastico».


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