Quota record di tutti gli impegni
In un orizzonte che va dal 19 agosto 2023, prima giornata dell’attuale Serie A, al 13 luglio 2025, data della finale del nuovo Mondiale per club negli Stati Uniti, un calciatore di alto livello rischia di dover affrontare 152 match. Un numero disumano in meno di due anni, logorante per fisico e mente, destinato a far schizzare in alto ovviamente il pallottoliere degli infortuni medio-gravi. Difficile giocarle tutte, ma il conteggio potrebbe avere un senso considerando che alcuni atleti non escono mai dal campo al netto di turnover e squalifiche. In questa stagione il numero massimo di partite disputabili è 64 considerando campionato, coppe europee e nazionali. Dalla prossima, però, Champions ed Europa League vedranno crescere il numero di sfide a causa di una prima fase più lunga (girone unico, 8 partite garantite), di un turno di spareggio intermedio che anticipa gli ottavi; in più farà di nuovo capolino la Nations League, cominceranno le qualificazioni al Mondiale 2026 (numero di partite ancora da stabilire) e soprattutto verrà calata dall’alto la nuova competizione iridata con 32 squadre partecipanti pronte a darsi battaglia nel caldo atroce degli Stati Uniti. Il torneo voluto dal presidente Fifa Infantino potrebbe salvare bilanci disastrati con premi ancora da stabilire, ma lo farebbe al termine di una stagione estenuante e con diversi problemi tuttora da risolvere: dai contratti da rifare e ritrattare sulla base della volontarietà e dei diritti giuslavoristici (le scadenze sono al 30 giugno e il Mondiale finisce il 13 luglio) fino al calciomercato che comincerà a torneo già iniziato, con possibili stravolgimenti in termini di equilibri di forza e regolarità della competizione.