Stadi e terreni di gioco ko: Inter, Lazio, Napoli e Fiorentina, ma che Supercoppa è?

Il calendario del trofeo in Arabia Saudita cambiato per la terza volta, 4 gare di A rinviate non si sa a quando, la Viola costretta a giocare in un impianto che in Italia sarebbe per la C, tifosi penalizzati
Xavier Jacobelli
2 min

La Supercoppa italiana in Arabia Saudita, per la prima volta assegnata con la formula delle quattro finaliste, non si è ancora giocata, però le notizie del giorno sono pessime.

Le continue modifiche alle date

Le date delle competizione sono state cambiate per la terza volta: prima si doveva giocare dal 4 all'8 gennaio, poi dal 21 al 25 gennaio, adesso dal 18 al 22 gennaio. Il che comporterà il rinvio sine die di quattro gare della Serie A valide per la ventunesima giornata (Torino-Lazio; Sassuolo-Napoli; Bologna-Fiorentina; Inter-Atalanta). Non si sa quando le partite verranno recuperate tutte perché dipenderà dal cammino in Champions League di Inter, Lazio, Napoli.

Supercoppa in Arabia Saudita, stadi e campi inadeguati

C'è di peggio. Il sopralluogo in Arabia degli organizzatori italiani è stato deprimente: stadi inadeguati, centri di allenamento eufemisticamente deludenti perché non hanno lo stesso livello di qualità e sono troppo distanti dai teatri delle partite. La Fiorentina, ad esempio, dovrebbe giocare a casa dell'Al-Shabab, impianto che in Italia faticosamente verrebbe omologato per il campionato di Serie C; la Supercoppa spagnola, invece, verrà ospitata tutta nello stadio dell'Al-Nassr di Cristiano Ronaldo che dispone di 25 mila posti. Il King Fahd Stadium (60 mila posti) è indisponibile a causa dei lavori di ristrutturazione in corso. Per non dire dello stato dei terreni di gioco che ha fatto rizzare i capelli a chi li ha esaminati, come se per i giocatori non ci fossero già abbastanza rischi di infortuni.

Supercoppa, tifosi italiani penalizzati

Last but non least: nessuno pensa ai tifosi italiani che la Supercoppa di Lega se la potranno vedere solo in tv. Prima domanda: ma che senso ha tutto questo? Seconda domanda: si capisce che i quasi 23 milioni di premi garantiti dai generosi ospiti arabi siano stati motivo di attrazione irresistibile, ma quando la Lega riporterà il trofeo in Italia? Sarà un bel giorno, anche se sarà sempre troppo tardi.


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