Dall’Uefa stretta sulle plusvalenze gonfiate

Senza flusso conta il valore residuo. Gli ammortamenti massimo per 5 anni
Dall’Uefa stretta sulle plusvalenze gonfiate© Getty Images
Giorgio Marota
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ROMA - C’è la mano di Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio e guida della commissione Uefa che tratta il tema delle licenze, sul nuovo regolamento per la sostenibilità finanziaria che la confederazione europea ha approvato ieri nell’esecutivo di Nyon, in Svizzera. Novità figlie di un mercato sempre più “creativo”, che talvolta porta a quelle distorsioni in grado di mettere in ginocchio il sistema e aprire annosi dibattiti in tribunale, come ha imparato sulla propria pelle il calcio italiano con il caso Juve (conclusosi con il -10 in classifica per il filone plusvalenze e un patteggiamento con multa per il secondo filone d’indagine).

Ammortamento

La nuova norma definisce il trattamento contabile da seguire in merito all’ammortamento di un calciatore, definita come la procedura che permette alle società di ammortizzare nel corso degli anni un acquisto, e cosa fare in caso di operazioni di scambio cosiddette “a specchio”, quando non vi è un flusso di denaro. Partiamo dalla prima questione. L’ammortamento del cartellino del calciatore sarà limitato a un massimo di 5 anni, andando così a omologare i contratti che si fanno in diversi Paesi d’Europa (Italia e Francia, ad esempio) all’Inghilterra, dove i contratti vanno anche oltre il tradizionale quinquennio; in questo modo l’Uefa punta a garantire «parità di trattamento di tutti i club e migliorare la sostenibilità finanziaria».

Plusvalenze

Per quanto riguarda le operazioni di scambio, è stato introdotto un vero e proprio freno con l’impossibilità di considerare a bilancio l’intera cifra valutata arbitrariamente dai club in un affare. Valga un esempio: se A ha un valore contabile di 10 e viene scambiato in una plusvalenza con B valutando 100 sia A sia B, nel bilancio di entrambi i club finisce solo il valore residuo dei singoli calciatori, cioè 10 e 10. E non 100 e 100. In questo modo le plusvalenze gonfiate cessano di avere il loro effetto “balsamico” per i conti in sofferenza e diventano, di fatto, inutili. Si tratta, in sostanza, di un adeguamento ai principi contabili internazionali nello scambio di beni. Il calcio non è più un mondo a parte. Le modifiche non sono retroattive, valgono quindi dai nuovi contratti a partire dal 1° luglio. Questo approccio, spiega la confederazione europea, «mira a dissuadere le operazioni di trasferimento che avvengano con il solo intento di gonfiare artificialmente i profitti del trasferimento piuttosto che per scopi sportivi». L’Uefa affida un compito ancora più importante ai revisori dei club, i quali dovranno confermare la corretta applicazione dei requisiti contabili e segnalare eventuali discrepanze.

Finali

Nella riunione di ieri sono state decise anche le sedi di alcune finali. Quelle di Conference si terranno ad Atene (Grecia) nel 2024 e a Breslavia (Polonia) nel 2025; la Polonia ospiterà anche l’Europeo femminile U19 del 2025, mentre nello stesso anno Lisbona sarà la sede della finale di Champions donne. Al Mondiale maschile 2026, il primo a 48 squadre, l’Uefa porterà 16 nazionali: il format prevede la qualificazione diretta delle 12 vincitrici dei gironi e di altre 4 squadre attraverso i playoff.


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