Juve, Pogba è il nuovo Godot

Il francese si ferma ancora, il tecnico Allegri lo aspetta da sette mesi: e l'attesa continua...
Juve, Pogba è il nuovo Godot© ANSA
Xavier Jacobelli
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Niente da fare, anche stavolta Pogba rientrerà la prossima. Forse. C’è qualcosa di sconfortante nella nemesi infortunistica che colpisce il ventinovenne campione francese, al giorno 208 da quando ha rimesso piede alla Continassa, sempre al punto zero quanto a partite giocate. Come se Pogba dovesse scontare in questa intera stagione i successi e la fama conquistati nel passato prossimo, trasformato in passato remoto da quel ginocchio che tanto lo fa dannare. Alessandro Del Piero per Gianni Agnelli «era Pinturicchio, è diventato Godot» quando, dopo il gravissimo infortunio di Udine, il fuoriclasse stentava a recuperare, salvo poi tornare prepotentemente alla ribalta, sino a laurearsi campione del mondo con l’Italia di Lippi e ricolmare la Juve di una carriera inimitabile.

Il calvario del francese

Paul Pogba è il Godot della Juve 2023. L’augurio è che, presto o tardi, imiti Del Piero. Soltanto quattro giorni fa, sia pure in calce alla sconfitta patita contro il Monza, Pogba aveva postato un messaggio di gratitudine sul profilo social che conta 57 milioni di seguaci: «Sono così felice di essere tornato con la mia squadra, grazie di cuore a tutti i fan per la calorosa accoglienza. Torneremo più forti». Ieri la doccia gelata. Le parole di Allegri sono state improntate allo stesso pessimismo del capolavoro beckettiano, capace di ottenere un tale successo da trasformare “Aspettando Godot” in un modo di dire, quando vogliamo parlare di qualcosa che aspettiamo e, probabilmente, non arriverà mai. Max dixit: «Mi aspetto un contributo da un giocatore che da aprile ha fatto 45 minuti e poi si è fermato. Serve che il suo corpo si riadatti e ci vorrà un po’ di tempo, bisogna navigare a vista in queste situazioni. Da qua alla fine, bisognerà sfruttarlo nel miglior modo possibile». È un vero peccato non possa accadere stasera, contro la Lazio di Sarri, l’uomo che nel 2020 firmò l’ultimo scudetto della Juve e, due settimane più tardi, venne esonerato all’indomani dell’eliminazione dalla Champions League per mano del Lione. All’epoca del nono tricolore consecutivo, Maurizio mescolò orgoglio e ironia: «Ai ragazzi ho detto che, se hanno vinto con me, allora sono proprio forti». Con Sarri, sempre più forte è diventata la Lazio. Senza Pogba, la Juve non è mai diventata tanto forte quanto sarebbe dovuta essere. Aspettando Godot.


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