MONTECATINI TERME - Nella tarda serata di ieri è scomparso Bruno Bolchi, ex calciatore di Inter (è stato capitano dei nerazzurri a soli 21 anni) e Torino, poi protagonista di una lunghissima carriera da allenatore dall’inizio degli anni Settanta fino al 2007. Se ne va un personaggio carismatico del nostro calcio, leale e generoso: da qualche giorno era ricoverato a Villa Donatello a Firenze per l’aggravarsi delle condizioni di salute, dopo aver già sconfitto molti anni fa un tumore al rene. Milanese, Bolchi avrebbe compiuto 83 anni il prossimo 21 febbraio e da moltissimo tempo abitava alle porte di Montecatini dove era rimasto a vivere con la famiglia, la moglie signora Paola e i figli Alessandro e Andrea, dopo le esperienze alla guida di Pistoiese e Unione Valdinievole.
Ciao Maciste
Dotato di grande prestanza fisica (e per questo soprannominato “Maciste”), di grande senso tattico e spiccata personalità, tanto come detto da diventare uno dei pilastri dell’Inter che stava diventando Grande Inter, fino ad indossarne la fascia poco più che ventenne. Una curiosità storica e ormai nota a tutti gli appassionati di calcio: nel 1961 la sua foto è stata la prima ad essere stampata nella popolare raccolta di figurine Panini. Con la sua amatissima Inter, di cui è sempre stato un sostenitore convinto, ha conquistato lo scudetto nella stagione 1962-63 e in totale ha disputato 109 partite in Serie A con la maglia nerazzurra segnando 10 gol. Proprio nel 1963 il trasferimento al Verona in Serie B, a cui ha fatto seguito nell’estate successiva quello all’Atalanta: a Bergamo Bolchi è stato protagonista ancora di una sola stagione, conclusa con il passaggio al Torino. Ben cinque invece sono state le stagioni in maglia granata, coronate dalla conquista della Coppa Italia 1968. Dal 1970 al 1972 ha giocato infine per la Pro Patria in Serie C dove ha chiuso la carriera da calciatore (al suo attivo anche quattro presenze con la Nazionale azzurra con debutto a Roma in Italia-Inghilterra il 24 maggio 1961), aprendone subito dopo un’altra da allenatore, infinita, vissuta da Nord a Sud dell’Italia e impreziosita da tanti successi.
Tecnico vincente
Tantissime le squadre allenate, dalla Pro Patria nel passaggio dal campo alla panchina, al Messina, dal Novara all’Atalanta, dall’Arezzo al Pisa, dalla Reggina al Brescia, dal Lecce al Genoa e così via in un elenco interminabile, perché dove c’era bisogno di un tecnico concreto e pragmatico, dotato di buon senso e tanta umanità, allora c’era bisogno di Bruno Bolchi. Il cui nome resta legato intanto al Bari, trascinato dalla Serie C alla Serie A con due promozioni consecutive (1984 e 1985) e conquistando - quando militava appunto in Terza Serie - la semifinale di Coppa Italia prima a scapito della Juventus (con vittoria a Torino) e poi della Fiorentina. Nel palmares personale altre tre promozioni in Serie A con Cesena (1986-87), Lecce (1992-93) e Reggina (1998-99) e un’altra in B con la Pistoiese (1976-1977).