IL VELENO NELLA CODA - I rischi giudiziari della pandemia si addensano minacciosi sulla B. La possibilità che slitti il calendario di playoff e playout è molto più di una semplice eventualità con club che chiedono la sospensione preventiva di tutte le gare, Ascoli in primis, e che si giochi nel rispetto della contemporaneità. E la conseguenza diretta, oltre a una raffica di possibili ricorsi, inevitabilmente, è quella di dover disputare gli spareggi promozione e salvezza senza i nazionali essendo imminenti gli Europei di calcio (inizio 11 giugno) con ripercussioni certe sugli esiti del torneo.
SCENARIO - Intanto d’urgenza ieri sera è s’è riunito al completo il Direttivo di Lega B presieduto da Balata, c’era anche Galliani, per ipotizzare una risposta meno impattante sulla regolarità del torneo con tantissime terze interessate agli esiti di una stagione bellissima che merita un finale senza furbizie o calcoli di parte. La proposta di Sticchi Damiani è che le prossime due giornate si giochino e venga spostato in avanti di una settimana la fine della stagione regolare, stabilendo delle finestre per consentire al Pescara di disputare con gli altri recuperi (il 27 aprile, l’1 e il 4 maggio) le gare che non potrà giocare con un turno di stop per tutti. Ma c’è chi spinge per bloccare il torneo subito. Intanto, è stata fissata per domenica un’Assemblea di Lega per gestire un’emergenza che non è più solo sanitaria e dai risvolti imprevedibili.
GIUDICE EMPOLI-CHIEVO - Ieri, intanto, il Giudice sportivo si è pronunciato su Empoli-Chievo e ha decretato che la gara dovrà giocarsi. Esclusa la vittoria a tavolino di Aglietti in quanto la compagine di Dionisi era impossibilitata a scendere in campo per il cluster sviluppatosi nel gruppo squadra. Il giudice Battaglia si sofferma sull’eccezionalità di dover giocare 2 incontri in 4 giorni (Cremonese–Empoli del 2 aprile ed Empoli–Chievo del 5) compresi nel periodo di quarantena, diventando così concreta «la fattispecie della forza maggiore di cui all’articolo 55, comma 1, delle N.O.I.F., ossia l’impossibilità oggettiva della prestazione». Aggravata dalla circostanza che la disputa del match «avrebbe comportato l’irrogazione di sanzioni penali derivanti dal reato di epidemia colposa». Insomma, l’Empoli non avrebbe potuto in alcun modo affontare le due partite senza incorrere in un reato grave, caso assai diverso da Salernitana-Reggiana, match per il quale mancava il divieto dell’autorità sanitaria e perso a tavolino dagli emiliani.
PRECEDENTE LAZIO-TORINO - Il Giudice si richiama di fatto al precedente di Lazio-Torino: resta prevalente la disposizione della Asl che ha rilevato come, dopo i tamponi tra il 21 e il 29 marzo, ben 11 calciatori fossero positivi e l’isolamento domiciliare non poteva essere violato. Ciò ha obbligato a chiedere il jolly per la gara con la Cremonese, soluzione prevista dalla Lega B e votata all’unanimità in Assemblea con la quale si tentava, concordemente, di mettere al sicuro la stagione attraverso la possibilità di un solo rinvio con almeno 9 contagiati. Il Chievo può ora ricorrere alla Corte d’Appello entro 5 giorni ed eventualmente al Collegio di Garanzia, ma la Lega potrebbe non aspettare il pronunciamento del Coni. Basterà a trovare una via d‘uscita dal tunnel?