SANTO DOMINGO (Repubblica Dominicana) - Luciano Gaucci, a lungo presidente del Perugia tra gli anni '90 e 2000, è morto oggi a Santo Domingo. Aveva 81 anni ed era andato a vivere nella Repubblica Dominicana per sfuggire alle accuse di associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, che l'aveva visto coinvolto con i figli Riccardo (oggi presidente del Floriana, a Malta) e Alessandro (che svolge l'attività di mediatore nel calcio) ed anche loro coinvolti nella gestione del Perugia, in conseguenza del fallimento del club umbro, che non riuscì nel 2005 ad iscriversi in Serie B. Da latitante Gaucci patteggiò la pena di tre anni, non scontata grazie all'indulto e rimase nell'isola dei Caraibi: era da tempo malato gravemente.
Gaucci, una vita nel calcio
Gaucci era nato a Roma il 28 dicembre del 1938 e prima di entrare nel calcio, Gaucci aveva operato come imprenditore attraverso "La Milanese", un'impresa di pulizie creata a Roma, alla quale aveva affiancato anche una scuderia ippica. Proprio attraverso i cavalli si ricordano di lui uno dei suoi più grandi affari, avendo acquistato un giovanissimo purosangue irlandese di nome Tony Bin per la somma di 12 milioni di lire e rivenduto (dopo aver guadagnato circa tre miliardi di lire di premi) per la somma di sette miliardi di lire. Ha iniziato la sua avventura nel mondo del calcio come vice di Dino Viola alla Roma, per poi diventare il patron del Perugia. Durante la sua gestione durate 13 anni ha ottenuto una promozione dalla Serie C1 alla Serie B nel 1994, due promozioni dalla Serie B alla Serie A (1996 e 1998), più una promozione in Serie B revocata per illecito sportivo al termine del campionato 1992-1993, che costò tre anni di squalifica al presidente. Durante le stagioni in Serie A il Perugia raggiunse la semifinale di Coppa Italia 2002-2003 e la partecipazione alla Coppa UEFA 2003-2004, successiva alla vittoria della Coppa Intertoto 2003, primo trofeo importante della società. È stato anche proprietario della Viterbese (dal 1997 al 2000 con una promozione in C1), Catania (dal 2000 al 2004 con una promozione in B) e Sambenedettese (dal 2000 al 2004 con 2 promozioni dalla Serie D alla C1). Gaucci sarà ricordato per essere stato anche il primo, e per adesso unico, presidente ad affidare la panchina di squadra di calcio a un'allenatrice: nel 1999 chiamò infatti Carolina Morace alla guida della Viterbese. Fu lui, inoltre, a far debuttare in Serie A Serse Cosmi e in Serie B Stefano Colantuono. Profondo conoscitore di calcio e grande scopritore di talenti, da Miccoli, Gattuso, Nakata, Materazzi, Grosso, Obodo, Rapajc e Zè Maria a quelli più stravaganti, come il sudcoreano Ahn Jung-Hwan, mattatore dell'Italia ai Mondiali 2002, il cinese Ma Mingyu, il trinidiano Silvio Spann, l'iraniano Rahman Rezaei ed Al-Saadi Gheddafi, figlio del leader libico Mu'ammar, che indossò una sola volta la maglia del Perugia in campionato, contro la Juventus, di cui all'epoca era socio attraverso la Tamoil, compagnia petrolifera di famiglia. Come non citare poi il disperato tentativo, culminato col veto imposto dalla Fifa, di tesserare nella formazione maschile del Perugia Birgit Prinz, calciatrice tedesca da molti ritenuta la più forte del mondo. Gaucci fece parlare di sé anche per la sua relazione sentimentale con Elisabetta Tulliani, da lui conosciuta in quanto compagna di scuola del figlio Alessandro, e nel frattempo diventata compagna di Gianfranco Fini.
La Morace per Gaucci: "Spero ritroverai la pace"
"Sapevo che era malato da tempo, spero possa ritrovare la pace. Dovunque sia... Ciao Luciano". Così, su Twitter, l'allenatrice Carolina Morace ricorda Luciano Gaucci, ex presidente del Perugia, scomparso quest'oggi a Santo Domingo. L'ex numero uno del club umbro aveva lanciato la Morace, sulla panchina della Viterbese, come prima donna ad allenare una squadra di calcio professionistico maschile.
Gaucci, il cordoglio della Sampdoria e di Ferrero
"Il presidente Massimo Ferrero e tutta la Sampdoria esprimono il proprio cordoglio per la scomparsa di Luciano Gaucci, presidente del Perugia dal 1991 al 2004. Alla famiglia le più sentite condoglianze da parte del club blucerchiato". Questo quanto si legge sul sito della Samp.
Cosmi: "Gaucci? Sono sconvolto"
"Sono veramente sconvolto": così Serse Cosmi, attuale allenatore del Perugia, raggiunto al telefono dall'ANSA, sulla morte di Luciano Gaucci. In un messaggio su Whatsapp Cosmi ha risposto manifestando il suo dolore e spiegando che preferisce per questo non commentare subito la notizia. Cosmi fu chiamato per la prima volta alla guida del Perugia proprio da Gaucci nel 2000, dove rimase fino al 2004.
Materazzi: "Non sarò mai abbastanza grato a Gaucci"
"Non ti sarò mai grato abbastanza, a te e alla tua famiglia. Grazie di tutto. Dopo di te il NULLA a Perugia": è il sentito ricordo, via social, di Marco Materazzi alla notizia della scomparsa di Luciano Gaucci, suo ex presidente ai tempi del Perugia, di cui l'ex azzurro era capitano.
Il Perugia e Santopadre ricordano Gaucci
"Il Presidente Massimiliano Santopadre e tutto l'A.C. Perugia Calcio partecipano al cordoglio della famiglia Gaucci per la scomparsa di Luciano e si uniscono al dolore dei suoi cari". Così in una nota sul proprio sito internet e sui social, il Perugia piange la scomparsa dell'ex patron Luciano Gaucci. "Unico nel suo genere, appassionatissimo di calcio - si legge nella nota - è stato uno dei personaggi più noti del panorama calcistico di quel periodo. Nell'era Gaucci, iniziata nel 1991, il Perugia ottenne una promozione in Serie B, due promozioni in Serie A, una semifinale di Coppa Italia, una Coppa Intertoto, l'accesso alla Coppa Uefa e un ottavo posto nella massima serie. Ha lanciato calciatori del calibro di Marco Materazzi e Hidetoshi Nakata". Così il presidente Santopadre: "Grande protagonista della storia del Club e del calcio italiano. La sua visione, il suo coraggio, il suo carisma resteranno per sempre impressi nel cuore dei tifosi biancorossi e della nostra gloriosa società. Ciao Luciano!".
Gaucci, le condoglianze della Sambenedettese
Anche la Sambenedettese Calcio esprime il suo cordoglio per la scomparsa del suo ex patron Luciano Gaucci. "Le più sentite condoglianze per la scomparsa di Luciano Gaucci, ex patron rossoblù, venuto a mancare nella mattinata odierna all'età di 81 anni. Sotto la sua gestione (2000-2004) la Samb totalizzò due promozioni dalla D alla C1. La società si stringe attorno al dolore di tutta la sua famiglia".
Gaucci, anche il Pescara partecipa al cordoglio
"Esprimiamo il nostro cordoglio ai familiari di Luciano Gaucci". Il Pescara partecipa così al cordoglio per la morte dell'ex presidente di Perugia, Viterbese, Catania e Sambenedettese.
Pieroni: "Gaucci era un uomo buono e un grande presidente"
Sulla morte di Luciano Gaucci, le parole di Ermanno Pieroni, direttore sportivo del suo Perugia per sette anni ed oggi all'Arezzo come responsabile dell'area tecnica. "Sono stato il suo direttore, il suo più fidato collaboratore, il suo confidente, il suo autista. Ovvero sempre insieme. A Natale, Capodanno, Pasqua, Ferragosto nella sua residenza di Torre Alfina. Tra le tante foto ho scelto questa, che lo vede nel suo ufficio, seduto sulla storica poltrona bianca in pelle. Da lì è passato tutto il Calcio Italiano che conta. È stato un grande presidente! Grande intuito, umano, generoso oltre ogni immaginazione. In particolare con le persone, me compreso, che gli erano vicine senza mai tradirlo. Era 'Luciano Uragano' così nominato dagli sportivi biancorossi. Voleva solo vincere. Non ammetteva la sconfitta. Fosse stato lui l'allenatore avrebbe sempre giocato con 10 attaccanti. Con lui ho avuto Castagner, Novellino, Galeone, Scala, Boskov, Mazzone, Cosmi allenatori" scrive. "Tanti campioni lanciati al grande calcio, molti famosi. Ne cito tre che sono diventati Campioni del Mondo con la nazionale azzurra: Materazzi-Gattuso-Grosso. Senz'altro posso dire la mia più importante esperienza professionale. Ho sempre urlato ai quattro venti, lo ribadisco oggi ancora con fermezza, Luciano Gaucci non era la persona che scaturiva agli occhi della gente, per l'immagine mediatica che scaturiva nei momenti in cui doveva assorbire una sconfitta. Era tutt'altra persona. Lo posso dire con assoluta onestà! Era un uomo buono, credente, generoso, pronto ad aiutare le persone in difficoltà. Ciao Presidente, che possa tu in cielo illuminare le persone a te care!".