POTENZA - Un uomo di 39 anni, Fabio Tucciariello, tifoso della Vultur Rionero, è morto oggi investito da un'auto sulla quale viaggiavano alcuni tifosi del Melfi, nei pressi della stazione di Vaglio di Basilicata in provincia di Potenza. I tifosi della Vultur erano diretti a Brienza, quelli del Melfi a Tolve per seguire le loro squadre militanti nel campionato di Eccellenza lucana. Secondo le prime notizie l'investimento mortale è avvenuto mentre i tifosi del Rionero erano fermi nei pressi della stazione ferroviaria per aspettare altri sostenitori vulturini. All'arrivo dei tifosi del Melfi è avvenuto l'investimento, non si sa ancora se accidentale o voluto. La Polizia sta indagando per chiarire se tra le due tifoserie vi siano stati scontri già prima dell'investimento, in un'area di servizio della strada statale 658 Potenza-Melfi. Nell'incidente è rimasta ferita almeno un'altra persona, ora ricoverata all'ospedale San Carlo di Potenza.
Le parole di Gravina: "Sono sconcertato"
"Sono sconcertato, il mio primo pensiero va ai familiari del ragazzo deceduto. Aspettiamo che venga chiarita la dinamica dei fatti, di certo il calcio non può essere preso come pretesto per compiere atti di violenza, sia dentro che fuori gli stadi". Così il presidente della Figc Gabriele Gravina commenta i fatti accaduti in Basilicata dove una persona è morta in seguito agli scontri fra i tifosi del Melfi e della Vultur Rionero in occasione di una partita del campionato dilettanti.
La nota dell'Ussi
Il gruppo Ussi (Unione stampa sportiva italiana) della Basilicata "Augusto Viggiani", in una nota, ha sottolineto di aver appreso "con sgomento e dolore della grave lite, avvenuta in un'area di sosta tra tifosi delle squadre di Melfi e Vultur Rionero, che ha causato un morto e quattro feriti. Il fatto è ancora più grave se si considera che gli scontri si sono consumati lontano dai campi di calcio e molto prima dell'inizio delle partite". Per l'Ussi, "il calcio non può essere il pretesto per dare sfogo a tanta insensata violenza. Non si può perdere la vita in nome di una pseudo fede sportiva. Lo sport è confronto leale, non scontro. Pertanto, l'Ussi Basilicata nel formulare le più sentite condoglianze ai familiari della vittima, esprime la più ferma condanna verso simili episodi che sviliscono il valore più autentico dello sport".