Il sindaco de Blasio tifa davanti alla tv: "Grande Napoli"

Il sindaco di New York ha seguito la sfida di Champions con il Liverpool Champions al ristorante Ribalta. Con lui c'era il figlio Dante. Seduto in un angolo, hanno tifato e esultato al gol di Mertens. E sulla storia delle multe ai giocatori, ha detto: «Se hanno violato le regole, il presidente ha fatto bene»
di Massimo Basile
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NEW YORK - Ha seguito la partita con il figlio, seduto in un angolo, è schizzato in piedi al gol di Mertens, sofferto nella ripresa come tutti i tifosi del Napoli. Ma alla fine era contento: «E' una bella squadra», ha detto. E sullo scontro tra presidente e giocatori, non ha dubbi: «Se hanno infranto le regole, è giusto che paghino la multa. Ma ora devono ripartire tutti insieme». Il sindaco di New York, Bill de Blasio, è apparso a sorpresa ieri pomeriggio al ristorante Ribalta, al 48 east della 12th Street, uno dei punti di riferimento dei tifosi italiani e, soprattutto, del Napoli, visto che i proprietari, Rosario Procino e Pasquale Cozzolino, sono dei semiultrà in trasferta a Manhattan.

Quando erano le due e mezzo di pomeriggio, l'arrivo del sindaco è stato preceduto da quello della security: hanno controllato l'interno del ristorante, le vie di uscita, poi è apparso lui, de Blasio, raggiunto dal figlio, Dante. Nessuno lo aspettava. In realtà, il sindaco aveva preannunciato tre settimane fa a Cozzolino, il suo chef personale, che sarebbe passato dal ristorante per vedersi una partita del Napoli. «La prossima gara importante, verrò a trovarvi», aveva detto. Ha scelto quella di Champions ad Anfield. Lui e il figlio si sono seduti in un angolo, vicino al bancone, illuminato da luci soffuse. Se ne sono stati tra i tifosi del Napoli che hanno seguito la partita dal maxischermo. De Blasio, giacca blu e camicia azzurra, per alcuni mesi candidato democratico alle presidenziali del 2020, ha ordinato caprese e acqua, e seguito il Napoli con attenzione e curiosità.

E' tifoso azzurro, come il figlio, Dante, "strappato" alla sua originaria passione per la Juventus, e attratto da ogni aspetto della squadra, dei giocatori, della partita. De Blasio ha chiesto, continuamente, a Procino, informazioni sui singoli, da Insigne a Koulibaly, da Mertens a Ancelotti. Dante ha parlato di Lozano, di cui ricordava una grande partita con il Messico. Il padre, senza staccare lo sguardo dallo schermo, ha voluto sapere cosa fosse successo a Napoli, perché aveva letto di tensione nello spogliatoio. Il proprietario di Ribalta gli ha spiegato l'ordine del ritito forzato, la ribellione dei giocatori e la reazione del presidente.

«Beh - ha commentato il sindaco - se hanno violato le regole e sono previste multe, è giusto che le paghino». Al gol di Mertens, hanno esultato tutti. De Blasio e il figlio sono scattati in piedi. La gente in sala ha applaudito. Subito dopo, con l'intervento del Var, de Blasio ha chiesto cosa stesse succedendo. Procino e Dante gli hanno spiegato la regola del fuorigioco. Nella ripresa, ha seguito il match con più sofferenza, davanti agli attacchi continui del Liverpool. Il gol del pareggio, l'assalto finale.

Poi, a un quarto d'ora dalla fine, si è alzato, ha pagato il conto per sé e il figlio, abbracciato Procino, gli ha indicato con orgoglio il Napoli sullo schermo. Il tempo di un paio di foto ricordo, ed è tornato al suo lavoro. «E' una bella squadra, gioca bene contro un grande avversario», l'ultimo commento. Al fischio finale, con il pareggio, è partito un applauso. Dante ha salutato tutti e promesso che tornerà. Lui e il padre hanno espresso un desiderio: vorrebbero vedere una partita del Napoli da vivo. Procino, scherzando, ha risposto che l'occasione potrebbe essere la finale di Champions. Ma chissà, magari un giorno andranno davvero al San Paolo.


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