SALERNO
A Venezia, sette giorni fa, era in tribuna, pronto a metterci la faccia anche in caso di retrocessione. Alla fine, ai rigori, l’ha spuntata la Salernitana, ma la paura è stata tanta. Claudio Lotito, comproprietario del club campano dal 2011 con il cognato Marco Mezzaroma, sembra pronto a programmare una stagione diversa per la squadra granata. E per farlo vuole dare una sferzata a tutto: organizzazione ed organico.
Presidente, quali sono gli obiettivi per la prossima stagione?
«E’ stato un campionato tormentato. Ci sono stagioni che nascono bene e possono finire male, altre che nascono male e finiscono bene. Il Verona, ad esempio, è partito male ma alla fine è stato promosso in A. Il calcio non è un ragionamento matematico. Ciò che conta molto è creare un clima di unità. Sono stati commessi degli errori, questo è evidente, altrimenti non saremmo arrivati a salvarci ai rigori».
Dopo quattro anni di B, Salerno vuole lottare per la A.
«Il nostro obiettivo è un campionato di vertice. Interverremo sull’organizzazione, sugli addetti ai lavori, sulle strutture e sulla qualità dei giocatori. Inoltre, memori di questa esperienza, cercheremo di creare una linea Maginot nei confronti della squadra, che non deve essere condizionata da comportamenti ambientali».
Dunque, cercherete di lottare per la promozione?
«Si può essere promossi direttamente o attraverso i play off, come è accaduto al Verona».
Conferma le voci relative a cordate di imprenditori disposti a rilevare la Salernitana?
«Di cordate ricordo solo quelle che occorrono in montagna per scalare le vette. Il problema è che la montagna in questo caso non è scalabile. Nessuno ha messo in vendita la società nè ha interesse a farlo. Si tratta di invenzioni reali, ripeto reali, funzionali a destabilizzare il club. Non ho mai ricevuto alcuna proposta né tantomeno l’ho sollecitata. Io sono una persona responsabile ed ho a cuore, come mio cognato Marco, le sorti della Salernitana: il club deve stare nelle mani di chi ha competenza, risorse economiche e potere contrattuale, fattori che tutti ci riconoscono. Dalla D alla B la Salernitana ha volato».
Volare, un verbo a lei molto familiare in questi giorni.
«Forse questo termine dà fastidio. Ci sono le persone che volano e quelle che camminano rasoterra. Chi resta rasoterra non crescerà mai».
La Salernitana potrà volare in A?
«Noi vogliamo crescere, ottenere risultati certamente diversi da quest’anno. Quando è andato via Colantuono eravamo quarti, poi qualcosa si è rotto. Menichini ha riportato un pò di serenità nel gruppo».
Sarà lui l’allenatore nella prossima stagione?
«Ha un contratto, con un’opzione che prevede il rinnovo. Ma ora siamo nella fase della pianificazione. E nell’ambito della nuova organizzazione individueremo i ruoli necessari e funzionali alla crescita del club. E questo vale per tutte le figure, dall’allenatore a chiunque. L’unico punto fermo è la proprietà».
Capitolo multiproprietà. Cosa accadrebbe in caso di promozione?
«Le norme attuali consentono a me ed a mio cognato di portare la Salernitana in A. Poi entro un certo periodo bisognerebbe decidere quale società tenere. Ma le norme si possono anche cambiare, non sono mica scritte nella pietra».
A Salerno qualcuno dice che se l’operazione Alitalia andasse in porto, lei non avrebbe più tempo da dedicare alla squadra granata.
«Tutti dicono che io non ho il tempo per fare nulla, sono leggende metropolitane. Dormo tre ore a notte e quindi fin quando la salute mi assisterà riuscirò ad occuparmi di tutto».
Non ritiene che il rapporto con i salernitani debba essere ricucito?
«Secondo me c’è una minoranza chiassosa che vuole condizionare l’operato della società. Ci sono, invece, tantissime persone che non appaiono e che sono vicine alla squadra con passione autentica. E’ vero che a dispetto dei santi non si può andare in paradiso, ma è altrettanto vero che una volta conquistato il paradiso, è difficle eliminarlo».
Tra poco la Salernitana festeggerà i suoi primi cento anni.
«Stiamo organizzando una serie di iniziative che saranno annunciate in una conferenza stampa. Tutto partirà dopo il 19 giugno, perchè l’anno del Centenario inizierà il 19 e proseguirà nei mesi successivi. Posso anticipare che la Salernitana avrà uno store ufficiale in pieno centro e che abbiamo previsto una maglia celebrativa».
E la festa orgnizzata dal Comune?
«E’ giusto che questa sia la festa del popolo granata. Il Comune ha preso questa iniziativa, ne prendiamo atto e siamo contenti che questa ricorrenza venga enfatizzata. Poi la Salernitana organizzerà i propri eventi. Del resto, questa è una ricorrenza sportiva e tocca al club tramandarla ai più giovani con iniziative che possano durare nel tempo».
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