ROMA - Ha dell'incredibile quanto avvenuto in Argentina. Nella settimana in cui tutta Italia si è indignata per la telecronaca, con battuta a sfondo sessista, da parte di Sergio Vessicchio, nel Paese sudamericano è accaduto qualcosa che va ben oltre ogni umana comprensione. Si gioca un match di Liga Sanjuanina, cioè di sesta divisione, in campo ci sono Marquesado e San Martin ed il risultato è di 1-0 per gli ospiti. All'88', il guardalinee (uomo) ferma ingiustamente un'azione della squadra di casa, ma la furia del pubblico si scaglia contro la collega (donna): una bottiglietta contenente acqua bollente colpisce Rosana Paz alla schiena, la 46enne tuttavia, dopo un rapido soccorso, resiste stoicamente fino al triplice fischio finale. In ospedale, poi, le viene diagnosticata un'ustione grave, ma le conseguenze sarebbero potute essere di gran lunga peggiori.
NON SI ARRENDE - La notizia ha fatto rapidamente il giro del mondo, ma Rosana ha le idee molto chiare su cosa intende fare: «Spero che un episodio del genere non si ripeta mai più, perché è successo a me, ma poteva capitare a qualunque altro mio collega, uomo o donna. Ecco perché non voglio rinunciare a fare il mio lavoro. Ho intenzione di andare avanti, anche se è dura essere una donna nel calcio, ma lo faccio perché è la mia passione e non mi fermeranno. Anzi, spero di essere tra gli arbitri designati per il prossimo fine settimana», ha detto alla stampa argentina. Solidarietà (e promesse di pugno duro) sono arrivate anche dal presidente della Liga Sanjuanina, Alberto Platero: «Ho inviato una relazione agli organi disciplinari, perché puniscano i responsabili come meritano. Quello che hanno fatto è andato oltre il calcio».