Sacchi attacca Balotelli: «L'intelligenza conta più dei piedi»

L'ex ct azzurro ha avuto parole pesanti nei confronti dell'attaccante, deludente contro la Polonia: «Ennesima occasione persa? Bisogna andare a prendere giocatori generosi e progessionali. Il ko dell'Under 21 è stato assurdo: i giocatori hanno avuto un atteggiamento vergognoso! In Italia il singolo conta più della squadra»
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ROMA - "Balotelli? Il calcio è uno sport di squadra, e anche se solo giochi a tennis quando il tuo compagno se ne va dove pare a lui, cosa dici e cosa fai?..". Arrigo Sacchi, ai microfoni di Radio Deejay, commenta duramente la prestazione dell'attaccante azzurro ieri contro la Polonia, e nel rispondere alla domanda se al numero 9 non siano state concesse già troppe opportunità, risponde ancora più duramente. "Bisogna avere poche idee ma chiare: il calcio è uno sport di squadra, e l'intelligenza conta più dei piedi. Quindi, per prima cosa devo andare a prendere giocatori che abbiano intelligenza. Poi - ha aggiunto l'ex ct - serve generosità, passione, professionalità. Tutti hanno la macchina, ma per farla muovere serve la benzina; e nel calcio la benzina è l'intelligenza, la passione, la professionalità. Ecco, diciamo che basta lo spirito di squadra: già quello ti fa essere una persona degna". 

"Al nostro calcio manca l'orgoglio: oggi fare il ct della nazionale è ancora più difficile", ha proseguito Sacchi, all'indomani del pari dell'Italia con la Polonia. L'ex ct ha parlato di mancanza di spirito di squadra e di professionalità da parte dei giocatori italiani, e di mancanza di progetti da parte dei dirigenti. "Mancano idee, e le idee non sono chiare. Per tutte queste cose - ha aggiunto Sacchi, parlando a Radio Deejay - da ct, puoi scegliere poco". Sacchi è stato molto critico con tutto il calcio italiano, compresi i giovani per i quali l'attuale ct Roberto Mancini ha reclamato più spazio. "L'altro giorno ho visto la partita dell'Under 21 - il suo commento - I giocatori hanno avuto un atteggiamento vergognoso, presuntuosi, arroganti. Spesso nel calcio i veri nemici non sono gli avversari, siamo noi stessi". "Questo - ha anche detto Sacchi - è un Paese in cui pur di vincere si venderebbe l'anima al diavolo: non si fa differenza tra una vittoria meritata e una poco meritata. E invece quella poco meritata porta poco futuro dentro di sè". Critiche anche alla Federcalcio. "Ho sempre pensato che un club, e in questo caso la federazione, con le sue idee e la sua visione, conti più della squadra e dell'allenatore, come la squadra conta più del singolo. Invece questo è un Paese in cui il singolo conta di più: e la federazione non impone regole perché si cerca il potere più che un progetto utile al calcio. Cerchi di non farti mai nemici, accontenti tutti così non accontenti mai nessuno".


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