Capace di resistere all’indomita Ternana di Pochesci, meritevole a dirla tutta di un pari, Tedino s’avventura nella prima vera fuga tutt’altro che distratto dai rumors filtrati dalla Procura di Palermo. Ostinati a chiarire definitivamente l’origine del presunto buco in bilancio di 62 milioni di euro, i giudici della fallimentare hanno nominato i periti che nei prossimi due mesi - si spera - mettano la parola fine alle ansie della capolista. Eh già, perché un campionato così equilibrato e avvincente, che i rosanero hanno dimostrato di poter far loro proprio nel momento più delicato, non merita di essere influenzato da comprensibili distrazioni. Sulla stagione in corso pesa anche un’altra indagine della giustizia sportiva che vede coinvolto l’Avellino. La Procura Federale, in seguito all’inchiesta Money Gate della Procura di Palmi, ha chiesto la retrocessione all’ultimo posto per il club irpino per l’accusa di illecito sportivo con responsabilità diretta e oggettiva per la presunta combine di una gara del 2013 di Lega Pro con il Catanzaro che decretò il ritorno in B dei campani. Novellino non ci capisce più niente. Mercoledì è attesa la sentenza del Tribunale Nazionale Federale, impugnabile alla Corte Federale d’Appello, fatto che porterebbe la vicenda a fine gennaio. Stessi tempi per verificare se gli ammanchi nei bilanci calcistici di Zamparini siano reali o compensati da giustificazioni alternative. Intanto, Grosso vince a Perugia e supera il precedente score di Conte ricandidando il Bari per la A. La battaglia è appena iniziata!