Ci dice invece come è arrivata la scelta di Spalletti visto che l'Inter aveva cercato anche Conte e Simeone?
La scelta di Spalletti è stata spontanea e fisiologica. Abbiamo valutato anche altri nomi, ma Ausilio ci aveva lavorato anche quando ero disoccupato. Lui era nella testa già nell'Inter. Spalletti è fortissimo, sa perseguire gli obiettivi e ha ottimi metodi di allenamento. È un uomo forte, esprime le sue qualità nel lavoro e nella vita di tutti i giorni. È il dirimpettaio della follia, ma sa quello che vuole e sa come ottenerlo. Fronteggia le situazioni senza l'aiuto di nessuno. E' un uomo molto generoso e molto coraggioso. A me bastano questi due attributi per definire una persona una grande persona. Farà le cose molto bene ed è diventato l'allenatore dell'Inter perché l'Inter aveva bisogno di un allenatore come lui.
Tifosi: quanto amore per Spalletti
Spalletti ha detto che gli avete fatto delle promesse e si aspetta che le manteniate. Che promesse sono?
Gli è stato detto che integreremo il gruppo di lavoro ed eventualmente anche l’undici titolare con i calciatori che serviranno, ma è necessario che siano calciatori che possano stare dentro un progetto tecnico-tattico dell’allenatore. Vogliamo giocatori che possano garantire un rendimento importante.
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— F.C. Internazionale (@Inter) 9 luglio 2017
Sarà lei a prendere le decisioni finale all’Inter?
Io ispiro le decisioni finali, non le prendo. Sono però pronto a cambiare le mie idee se qualcuno mi dimostra che un’altra soluzione è migliore della mia. Tutto quello che si ipotizza nell’Inter deve passare da me. È un compito che mi è stato attribuito. A oggi non c’è stata una situazione di non comprensione tra me e Ausilio. Conosce e sa di calcio, io sono un suo supporto. Il nostro consorzio produrrà molto per l’Inter.