Gattuso lascia il Pisa: «Impossibile lavorare qui»

Clamorose dimissioni di Rino Gattuso dalla guida tecnica del Pisa. L'ex centrocampista Campione del Mondo abbandona dopo il ritorno in B dei toscani e i contrasti con la società che sembravano sanati ed invece riemersi con puntualità ed accentuati dalle vicissitudini giudiziarie del patron Petroni.
Gattuso lascia il Pisa: «Impossibile lavorare qui»© EPA
di Tullio Calzone
3 min

Clamorose e inattese come un fulmine a ciel sereno, sono arrivate nel pomeriggio di ieri le dimissioni di Rino Gattuso dalla guida tecnica del Pisa. L'ex centrocampista Campione del Mondo abbandona dopo il ritorno in B dei toscani e i contrasti con la società che sembravano sanati e che invece sono riemersi con puntualità, evidentemente accentuati dalle vicissitudini giudiziarie del patron Petroni, agli arresti domiciliari e in precarie condizioni di salute. Un addio-choc, ma non inatteso. Gattuso dopo aver diretto l'ultimo allenamento insieme al suo staff ha comunicato la propria decisione ai calciatori. Invano il d.g. Lucchesi ha provato a farlo recedere. Per la sua sostituzione circolano i soliti nomi di Zeman, Calori e Petrone. «Ogni giorno c'è n'è una nuova - aveva detto Gattuso durante la consegna del premio Il Guerriero Pisano a lui riservato, facendo intendere che qualcosa non funzionava come avrebbe dovuto - e io ho commesso un errore: ho bruciato lo striscione 'Mai una gioia' che invece doveva restare in vita perché qui le sorprese sono all'ordine del giorno. Non è facile lavorare quando non ci sono certezze sul futuro. L'organizzazione societaria è la base su cui si costruiscono i risultati».

PAROLE DURE - Ieri è arrivato il nuovo comunicato del tecnico che ha così ufficializzato le proprie scelte: «In seguito a nuovi, gravi, costanti e inaccettabili problemi societari che impediscono una corretta e seria condizione lavorativa e per il rispetto che ho sempre portato verso la città e la tifoseria, mi vedo obbligato a rassegnare le dimissioni irrevocabili insieme al mio staff. E' una scelta molto dolorosa, a maggior ragione dopo l'esaltante promozione in B, ma necessaria per senso di responsabilità innanzi tutto nei confronti dei giocatori stessi. Sono venute meno le condizioni minime per svolgere il mio lavoro nell'interesse generale. Qui si è ampiamente passato il segno. Problemi nuovi e quotidiani hanno continuato ad assommarsi e ora le ambiguità all'interno del club e nella sua gestione hanno oltrepassato il limite».

REPLICA SOCIETA' - Puntuale è arrivata anche la solidarietà della squadra che si è schierata compatta al fianco di Ringhio auspicando che la crisi, inattesa e pesantissima, possa al più presto rientrare. Piccata la replica della società, invece, affidata all'avvocato Vincenzo Taverniti plenipotenziario del club: «Provo sgomento, con tutto il lavoro svolto per iscrivere la squadra al campionato, con il presidente in condizioni precarie di salute e agli arresti domiciliari, mi sarei aspettato maggiore solidarietà e responsabilità. Confidiamo nelle capacità di Fabrizio Lucchesi per garantire la migliore continuità al progetto dell'Ac Pisa 1909».


© RIPRODUZIONE RISERVATA