Udinese, la Dacia Arena è già un modello

Costruito in meno di due anni, può ispirare molti altri club
Alberto Dalla Palma
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UDINE - Il nuovo stadio di Udine, appena costruito e inaugurato, è già diventato un modello a cui ispirarsi, in Italia e all’estero. Ed è curioso che domenica scorsa proprio la Roma abbia giocato in questo impianto che la sera prima era stato celebrato con una grande festa e con l’ufficializzazione del suo nome di battesimo: Dacia Arena. In pratica una sorta di sponsorizzazione di un marchio automobilistico che si è legato da tempo alla società della famiglia Pozzo: caso unico per il nostro calcio e per questo ancora più affascinante. La Roma, ed è questa la singolarità, da anni sta lottando per costruire uno stadio giallorosso, battaglia che nella Capitale aveva iniziato addirittura l’indimenticabile presidente Viola. Ora la proprietà americana sta lottando con la burocrazia per ottenere le autorizzazioni a procedere con l’inizio dei lavori nella zona tra il Grande Raccordo Anulare e Ostia: avere l’impianto privato, per un club quotato in Borsa, significa fare il salto di qualità ed avvicinarsi alle attività di marketing che molte società straniere sviluppano da tempo garantendosi un fatturato milionario.

Proprio nella nuova Dacia Arena la Roma ha vinto l’ottava partita consecutiva e sicuramente i dirigenti giallorossi avranno ammirato la bellezza di questa struttura, dove le famiglie possono trovare gli spazi dedicati. La prima pietra era stata posata il 23 giugno del 2014, il 17 gennaio scorso lo stadio ha ospitato Udinese-Juventus: ci sono voluti meno di due anni per costruire un impianto con 25 mila posti a sedere e 250 telecamere a circuito chiuso che garantiscono la massima sicurezza. Non ci sono barriere tra il pubblico e il campo, chiunque metta in atto azioni fuori dalla norma può essere individuato immediatamente. Di sicuro uno stadio a cui anche la Roma, con spazi molto più grandi, può davvero ispirarsi.


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