Buffa e le "Storie Mondiali": «Un secolo di calcio in 10 avventure»

ROMA -«Io ci ho messo solo la faccia». Parla così Federico Buffa prima di presentare a Roma, nella splendida cornice di Palazzo Fabi in Via del Babuino, il suo nuovo libro sulle "Storie Mondiali". Sì perché il volume, scritto insieme a Carlo Pizzigoni (giornalista che di storie dietro le quinte ne ha viste davverto tante) è la trasposizione letteraria dello speciale in dieci puntate, trasmesso da Sky Sport, in cui Buffa è stato il vettore finale di un lavoro enorme che ha coinvolto tantissime persone. Vero, Buffa ci ha messo la faccia ma anche la sua grande capacità di "storyteller", di "formidabile narratore", per citare la definizione che dello stesso Buffa ha dato Aldo Grasso. Un volto, inoltre, che è risultato fondamentale per dare corpo e sostanza ad un progetto quasi proibitivo e che alla fine ha ottenuto un successo incredibile. La folla alla presentazione del libro è impressionante ma la grazia e l'assoluta disponibilità di Buffa ha lasciato tutti contenti e non sono di certo mancati gli applausi.STORIE MONDIALI E IL RAMMARICO SINDELAR - La peculiarità del libro rispetto alla trasmissione televisiva è la diversità delle storie raccontate. L'indice, è vero, ripercorre l'ordine e i titoli delle puntate messe in onda prima del Mondiale in Brasile ma gli episodi narrati all'interno del libro sono diversi, o se vogliamo, quelli tagliati in post-produzione per esigenze televisive o per mancanza di tempo. Gli autori vogliono sottolineare proprio questo aspetto: «Ci si poteva scrivere un'enciclopedia con tutte le storie che abbiamo tirato fuori, che gli stessi appassionati ci suggerivano con mail o sui social network. Alla fine - precisa Buffa - è stato lo stesso pubblico che ci ha seguito a diventare coautore del programma». E quindi anche del libro, che diventa un vero e proprio manuale inedito per rivisitare i vari mondiali che hanno fatto la storia del XX secolo in una chiave diversa e assolutamente innovativa. E proprio il riferimento al 1900 è anche la spiegazione del perché i mondiali del nuovo millennio sono assenti dal racconto: «Il titolo originale della serie doveva essere "il secolo del calcio", che dunque ha automaticamente escluso le rassegne del 2002, 2006 e 2010». L'unico rammarico che alla fine rimane a Buffa è certamente quello di non aver potuto trattare i mondiali del '34 («era un mondiale che raccontava tanto della nostra storia in quel periodo») e in generale su tutti quelli prima del '70 («se avessi potuto avrei fatto solo quelli»). I diritti sulle immagini del mondiale vinto dall'Italia, in Italia, erano però fuori portata ma tra le altre è soprattutto la figura del leggendario Matthias Sindelar (centrocampista offensivo dell'Austria anni '30, nda) a far piangere il cuore di Federico. Sindelar, artista del gol austriaco di origine ebraica che rifiutò di piegarsi al nazismo e ad Hitler: una storia per Buffa, una storia "da Buffa" che siamo sicuri prima o poi verrà raccontata.

INTERVISTA A FEDERICO - Buffa poi ci dice la sua anche su altri argomenti come ad esempio a quale personaggio vorrebbe dedicare uno speciale sul modello di "Storie mondiali" (vi lasciamo la sorpresa nel video). Poi parla anche della NBA e del cassetto sul «campionato che seguo di più» che potrebbe riaprirsi prossimamente («Non me la sento di escluderlo perché la vita "va mentre noi stiamo facendo i piani"»). In chiusura ci regala anche un aneddoto sul Corriere dello Sport-Stadio («ce ne sarebbero tanti») che quest'anno ha compiuto 90 anni.

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