La stagione della Cestistica Spezzina non poteva cominciare in modo migliore: due vittorie nelle prime due uscite che confermano l'ambizione di questo progetto. Può ritenersi soddisfatto coach Marco Corsolini, sempre più simbolo della società, all'undicesimo anno sulla panchina bianconera. Tra le note liete di questo inizio c'è Francesca Baldassare, uno dei talenti cristallini della pallacanestro azzurra. In estate, la classe 2008 ha conquistato la medaglia di bronzo all'europeo U16 con l'Italia dopo aver vinto lo scudetto U17 con Campobasso. Un'avventura cominciata dai parquet della sua Brindisi e che oggi prosegue a La Spezia, piazza di cui può diventare un punto di riferimento come mostrato nello scorso weekend.
Cosa ti ha spinto ad accettare il progetto di La Spezia? Come stai vivendo l'inserimento nella nuova squadra?
Ho accettato di andare alla Spezia perché ho condiviso l’ambizioso progetto di squadra e personale che mi avevano proposto, molto convincente, puntando sul miglioramento graduale durante l’anno.
Mi sto ambientando direi velocemente, facilitata dalla squadra molto giovane con la quale mi sto trovando molto bene. Cerco di integrarmi ogni giorno di più e sono contenta della scelta che ho fatto, con dietro l’aiuto dei miei genitori.
Dopo lo Scudetto U17 con Campobasso è arrivata la chiamata per l'Europeo U16. Cosa porti dentro da queste due esperienze?
Lo Scudetto è stato l’ultimo pezzettino del puzzle che mi ha fatto concludere l’esperienza a Campobasso. L’abbiamo sudato e ci abbiamo lavorato duramente tutta la stagione, era il nostro obiettivo sin dall’inizio. Sono stata molto contenta di averlo vinto con un gruppo a cui sono legata ancora oggi. L’Europeo con la Nazionale è sempre stato il mio sogno. Giocare con l'Italia mi ha dato emozioni indescrivibili che mi riempiono d’orgoglio e che mi fanno venire ancora i brividi. Siamo stati un gruppo coeso tra staff e giocatrici; abbiamo raggiunto un traguardo molto importante come la vittoria della medaglia di bronzo, una soddisfazione immensa dopo tutto il lavoro fatto in palestra per arrivare pronte ed essere competitive. L'ho vissuta come un sogno ad occhi aperti: quella maglia mi ha dato molte responsabilità ed è stato un onore poter essere lì a giocarmi quella medaglia per me inestimabile.
Sei una ragazza di 15 anni con un futuro roseo davanti. Quali sono gli obiettivi che ti sei posta a breve e lungo termine?
Nella vita mi pongo sempre tanti obiettivi e do tutta me stessa per raggiungerli. Il primo obiettivo è migliorare tecnicamente sia in difesa sia in attacco, perché non finirò mai di imparare. Ho molti obiettivi a lungo termine come quello di arrivare un giorno in A1, indossare nuovamente la maglia della Nazionale, in futuro magari anche quella della maggiore. Per ora i sogni li tengo nel cassetto, sperando prima o poi di aprirlo, e penso a lavorare tutti i giorni divertendomi.