ROMA - Intramontabile. Claudio Baglioni, a 70 anni appena compiuti, ha presentato ieri il suo nuovo progetto: dal 2 giugno alle 21 (giorno in cui sarà nominato anche Grande Ufficiale della Repubblica) sarà in streaming sulla piattaforma ITsART (il palcoscenico digitale per tutte le forme d’arte, live e on-demand, al via dal 31 maggio, che ospiterà anche altri progetti) - e registrato al Teatro dell’Opera di Roma - In Questa Storia che è la mia. Una sorta di messa in scena quasi cinematografica del suo ultimo album di inediti. Nel corso della conferenza stampa ha risposto alle domande dei giornalisti, anche a una su Mourinho. Da tifoso della Roma (“riservato, come è scritto sul posto che mi lasciano in teatro“, ha detto scherzando), ha commentato l’arrivo dello Special One: "Sì sono tifoso della Roma, con un padre laziale che quando mi portò per la prima volta allo stadio c’era una partita della Roma. Si fece autogol... Cosa penso dell’arrivo di Mourinho? È un grande protagonista. Spero che possa fare bene. Ci divertiremo, anche nei pre e post partita. Penso che sarà più divertente anche per i giornalisti, che non sentiranno rispondere banalità come fanno alcuni protagonisti del calcio di oggi".
Baglioni, In Questa Storia che è la mia
Musica, teatro, danza. C’è tutto nel suo nuovo spettacolo. “È l’opera totale, come vagheggiato da Richard Wagner nell’800. Per uscire fuori da una scena predeterminata e inventare qualcosa di nuovo, anche dopo più di 50 anni di carriera. L’adrenalina che ho addosso è la stessa di quando comincia, cinquant’anni fa. Non pensavo di poter avere questa carriera, almeno non così lunga. Questo lavoro mi ha regalato grande soddisfazione, mi ha ridato l’energia degli inizi“. È un’opera-concerto pop-rock-sinfonico-contemporanea, con la direzione artistica di Giuliano Peparini, che da tempo collabora con Baglioni, e la regia di Luigi Antonini. E che vede coinvolti orchestra, coro e corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma: 188 tra musicisti, coristi, cantanti, ballerini, performer, che occupano e animano ogni spazio della struttura, per una esperienza immersiva dello spettatore che ha a disposizione più punti di vista. Lo spettacolo - della durata di 90 minuti - si apre con un monologo scritto da Claudio Baglioni e interpretato da Pierfrancesco Favino e con un preludio danzato affidato all’étoile Eleonora Abbagnato, moglie di Federico Balzaretti, ex calciatore della Roma. Nel racconto ci sono anche i contributi solistici, tra gli altri, di Danilo Rea e di Giovanni Baglioni (figlio del cantautore), che esegue la suite finale dell’album.
"Eurovision? Vorrei organizzarlo io in Italia"
Baglioni non ha escluso la possibilità di lavorare a un musical: "Questo Piccolo Grande Amore fu presentato sotto forma di film musicale - ha raccontato nella conferenza stampa al Cinema - Anche E tu era all’inizio una commedia musicale. Non nascondo che da allora, cioè da una cinquantina di anni, penso all’idea di un musical“. Claudio pensa anche a un grande ritorno in televisione, dopo i successi di Anima Mia e del festival di Sanremo: "Ho voglia di tornare, perché mi sono affezionato, ci ho preso gusto. E siccome non ho tutta la vita davanti è bene che mi affretti”. Il cantautore si autocandida, tra il serio e il faceto, per organizzare l’Eurovision Song Contest - che torna in Italia in virtù della vittoria dei Maneskin: “Mi piacerebbe poterlo organizzare con Giuliano Peparini. Abbiamo esperienza e ne abbiamo già combinate diverse, anche sul palco dell’Ariston. Noi ci proponiamo, al massimo ci risponderanno di no”.