Sono passati tre anni dalla morte di Anna Marchesini, tra le più grandi attrici comiche che l'Italia ricordi. Conquistò il teatro, la televisione e continuò a lavorare nel doppiaggio per tutta la vita. Negli ultimi anni della sua vita, l'attrice ha dovuto combattere con l'aggravarsi di una forte artrite reumatoide ed è morta il 30 luglio del 2016, a 62 anni. I funerali si tennero nella sua città natale, a Orvieto, dove a darle l'ultimo saluto c'erano anche Tullio Solenghi e Massimo Lopez, colleghi e amici di una vita.
La carriera
Parte femminile dello storico trio con Lopez e Solenghi, ha avuto una straordinaria carriera nel teatro, nella televisione e nel doppiaggio. L'attrice è stata una delle più importanti icone dell'universo satirico del nostro Paese. Anna Marchesini si laureò in Psicologia a Roma, per poi iscriversi all'Accademia nazionale d'arte drammatica. Nel 1982 incontrò per la prima volta Tullio Solenghi, con cui lavorò in un programma svizzero per italiani, ma il 1982 è anche l'anno dell'incontro con Massimo Lopez. I tre divennero il Trio: Marchesini, Solenghi, Lopez. Esordirono su Radio 2 col programma radiofonico Helzapoppin. Ma ben presto i loro sketch conquistarono la televisione con una lunga serie di scene ormai divenute storiche. Anche quando le loro carriere si separarono, i tre rimasero sempre legati. Tornarono insieme sugli schermi per commemorare i 25 anni di attività nel 2008. Anna Marchesini spopolò anche da solista, con monologhi e personaggi entrati nella storia come la sessuologa, che portò le sue imbarazzate lezioni sul sesso sul palco del 52esimo festival di Sanremo.
La vita privata
Si sposò con l'attore tarantino Paki Valente, con rito civile a Parigi, nel 1991. Con lui ebbe una figlia nel 1993. Oggi Virginia dedica alla madre parole forti e commoventi. La giovane, cresciuta da sola con l’attrice, dopo la separazione burrascosa della Marchesini dal marito, ripercorre le tappe di un rapporto davvero speciale. “Componevo per lei, era il centro della mia vita. La consideravo la mia gemella”, spiega Virginia in una frase che racchiude tutto un mondo di amore e complicità. La giovane racconta poi della forza della madre, che ha combattuto fino all’ultimo il suo male e la sua tristezza, anche con l’arma del sorriso: “Nei momenti di malinconia sdrammatizzava, rideva, imitava i suoi stessi personaggi, emanava buonumore.”