Il nuovo leader dell'Isis, il 'Califfo' Abu Ibrahim, è stato identificato dall'intelligence occidentale in Amir Mohammed Abdul Rahman al-Mawli Al Salbi, noto con il nome di guerra di Haji Abdullah. Lo riferisce il quotidiano britannico Guardian, citando due fonti di due diversi servizi di intelligence. Il leader dell'Isis è originario di Tal Afar, in Iraq, sulla sua testa pende una taglia da cinque milioni di dollari spiccata di recente dal Dipartimento di Stato USA. Secondo il Guardian, la leadership sarebbe stata assegnata ad Al Salbi poche ore dopo la morte di al Baghdadi, avvenuta lo scorso ottobre.
Chi è il nuovo leader
Risulta essere uno dei membri fondatori del gruppo ed essere stato architetto della schiavitù e delle torture inflitte alla minoranza Yazida. Al Salbi è considerato uno degli ideologi più influenti tra i ranghi dell'Isis. Nato in una famiglia turkmena irachena nella città di Tal Afar, è uno dei pochi non arabi tra i dirigenti.
Laureato in legge sulla sharia presso l’Università di Mosul, nel 2004 è stato arrestato dalle forze statunitensi e rinchiuso nella prigione di Camp Bucca, nel sud dell’Iraq, dove ha incontrato Baghdadi. Si ritiene che abbia almeno un figlio. Ad oggi, è considerato l’uomo più potente dell’Isis, nonché punto di contatto con le cellule terroristiche che rispondono all’organizzazione. Tuttavia, nonostante la taglia di cinque milioni di dollari sulla sua testa, i servizi di spionaggio non sono riusciti a portare a termine la sua cattura in tempi utili per evitare che diventasse il successore del califfo nero. Sin dalla sua identificazione, la sua posizione è stata ignota, rendendo particolarmente difficili le operazioni di ricerca.
Al momento non è conosciuta quale sia la roccaforte dalla quale operi Al Salbi, che è stato in grado di far perdere completamente le proprie tracce. Tuttavia, l’impressione è che si possa essere rifugiato nel nord dell’Iraq, verso il confine con la Turchia, anche per motivi legati a possibili sostegni familiari. Suo fratello, Adel, appartiene infatti alla fazione politica turca che sostiene i diritti della popolazione turkmena e irachena che vive nella regione, e non è escluso che i rapporti siano continuati anche a seguito della sua nomina alla guida dell’Isis. Il nuovo Califfo, proprio come Al Baghdadi, è ormai invisibile.