Raid Usa uccide il generale iraniano Soleimani

Alta tensione tra America e Teheran: il Pentagono rivendica l’attacco a Baghdad e l’Iran minaccia vendetta
Raid Usa uccide il generale iraniano Soleimani© EPA
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BAGHDAD - Le forze americane hanno ucciso a Baghdad il generale iraniano Qassem Soleimani, una delle figure chiave dell'Iran, molto vicino alla Guida Suprema, l'ayatollah Ali Khamenei, e considerato da alcuni il potenziale futuro leader del Paese. Un raid, quello statunitense, condotto con un drone e ordinato da Donald Trump. E che rischia di far salire la già alta tensione fra Stati Uniti e Iran, ma anche in tutto il Medio Oriente. La reazione iraniana è immediata, con Teheran che fa sapere che ci saranno ritorsioni.

Le ragioni di Trump

"Il generale Soleimani stava mettendo a punto attacchi contro diplomatici americani e personale in servizio in Iraq e nell'area", afferma il Pentagono confermando il raid e assumendosene la responsabilità. "Il generale Soleimani e le sue forze Quds sono responsabili della morte di centinaia di americani e del ferimento di altri migliaia", aggiunge il Pentagono, precisando che il generale iraniano è stato anche il responsabile degli "attacchi contro l'ambasciata americana a Baghdad negli ultimi giorni". “Gli Stati Uniti continueranno a prendere tutte le azioni necessarie per tutelare la nostra gente e i nostri interessi del mondo", mette in evidenza il Dipartimento della Difesa. Lo stesso Presidente Donald Trump ha rivendicato in maniera indiretta l’uccisione di Soleimani su Twitter postando subito dopo una bandiera degli Stati Uniti.

Chi era Qassem Soleimani

Soleimani non era solo un generale dell’esercito iraniano ma una delle figure di spicco del regime teocratico. Il 62enne era al comando delle forze speciali Al Quds, braccio armato dei Pasdaran all'estero che ha avuto un ruolo decisivo nei conflitti della regione. Soleimani, figura quasi leggendaria e uno degli uomini più potenti nel suo Paese e in tutto lo scacchiere mediorientale, ha animato infatti tutte le principali rivolte iraniane dell’ultimo periodo in tutta la regione. Spesso è apparso al fianco della Guida Suprema, l'ayatollah Ali Khamenei, e altrettanto spesso è stato accusato di avere avuto un ruolo in attentati contro obiettivi israeliani e statunitensi che a loro volta lo hanno sempre considerato uno dei nemici principali. Era anche sfuggito a vari tentativi di eliminarlo o catturarlo.

L'attacco

La Guardia Rivoluzionaria iraniana, confermando la morte di Soleimani, afferma che il generale è stato ucciso da un attacco sferrato da un elicottero americano. Secondo le ricostruzioni iniziali, Soleimani e Mohammed Ridha, il responsabile delle public relation delle forze pro-Iran in Iraq, erano da poco atterrati all'aeroporto internazionale di Baghdad ed entrati in una delle due auto che li attendeva quando l'attacco è stato sferrato.

Parlamentati Usa non avvertiti dell'attacco

I parlamentari americani non sono stati avvertiti dell'attacco: lo ha reso noto in un comunicato il deputato democratico Eliot Engel. Il raid eseguito in Iraq "ha avuto luogo senza alcuna notifica o consultazione con il Congresso". Recita la nota: Soleimani era "la mente di una grande violenza" e ha "il sangue degli americani sulle sue mani". Tuttavia, ha proseguito, "intraprendere un'azione di questa gravità senza coinvolgere il Congresso solleva seri problemi legali ed è un affronto ai poteri del Congresso nella sua veste di ramo paritetico del governo".

Khamenei: “Sarà dura vendetta”

"Il lavoro e il cammino del generale Qassem Soleimani non si fermeranno e una dura vendetta attende i criminali, le cui mani nefaste sono insanguinate con il sangue di Soleimani e altri martiri dell'attacco della notte scorsa": lo ha detto oggi la Guida Suprema iraniana Ali Khamenei riferendosi all'attacco americano a Baghdad che ha ucciso il generale iraniano.

Rohani: “Ci vendicheremo contro gli Usa”

"Gli iraniani e altre nazioni libere del mondo si vendicheranno senza dubbio contro gli Usa criminali per l'uccisione del generale Qassen Soleimani": lo ha detto oggi il presidente iraniano Hassan Rohani, secondo quanto riporta l'agenzia stampa IRNA. L'attacco, ha sottolineato, rafforza la determinazione dell'Iran di resistere e affrontare le eccessive richieste degli Stati Uniti. "Tale atto malizioso e codardo è un'altra indicazione della frustrazione e dell'incapacità degli Stati Uniti nella regione per l'odio delle nazioni regionali verso il suo regime aggressivo - ha proseguito -. Il regime americano, ignorando tutte le norme umane e internazionali, ha aggiunto un'altra vergogna al record miserabile di quel Paese".


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