Presentata oggi presso l’Istituto culturale coreano la mostra “From the Past”, rassegna multimediale che fino al 26 marzo punta a far incontrare la tradizione coreana con il progresso tecnologico. ”Si tratta di una mostra che si concentra sulla partecipazione attiva - dice Choong Suk Oh, direttore dell’Istituto - perchè oggi la tecnologia coreana e in grado di far cambiare espressione anche ad un quadro come la Monna Lisa”. La curatrice Minkyung Kim : ”Sono onorata di essere in un paese così antico. Spero che attraverso questa mostra possa aumentare l’interesse per il nostro Paese”.
Il professor Junghwan Sung firma i quadri della Sala del Passato, dove troneggia un grande quadro con i protagonisti in movimento, grazie alla tecnologia, che emette un cwanto di un monaco buddista. Poi si passa alla Sala del presente: qui ci sono le opere di Seungku Han, diplomato in arte scultoree con un master in arte multimediale. Arti scultoree più espressive utilizzando le tecnologie: suonando un tamburo, cambiano le espressioni del volto di un manichino.
Il gruppo di artisti Le Congpoje si occupa invece della Sala del futuro. Arte come interazione con il pubblico. Il gruppo, che in tutto totalizza cinque persone (presenti qui solo tre artisti) si ispira anche al cubismo e utilizza stoffe su schermi dove passano le interpretazioni delle opere. Suono e tradizioni di parole coreane in italiano. Parole, colori e suoni offrono una visione piu’ ampia. Le stoffe sono le stesse utilizzate per la realizzazione degli abiti tradizionali coreani. Una delle artiste ne indossa uno del 1600. Tra i presenti la conduttrice di Rainews24 Josephine Alessio e gli artisti italiani Massimo Bomba e Giulio Gorga.
Il dettaglio
La mostra “From the Past” si presenta formalmente come una moderna rassegna di arte multimediale, ma la peculiarità si trova nel fatto che gli argomenti e le fonti delle opere provengono da patrimoni culturali tradizionali della Corea. Vale a dire che le opere sono nate ispirandosi al passato, reinterpretate attraverso la tecnologia culturale corrente, le arti multimediali, e racchiudono l’intento di mostrare la potenzialità della cultura tradizionale nel futuro all’interno della continuità del tempo.
Un’altra peculiarità di questa rassegna si trova nell’interazione degli spettatori i quali, diversamente dalle mostre tradizionali, sono coinvolti in una partecipazione diretta e pratica: in questo modo viene sottolineata l’importanza della comunicazione. I contenuti temporali vengono collocati nello spazio e in questo spazio, attraverso il ciclo di comunicazione delle persone, gli spettatori si avvicineranno e comprenderanno in modo naturale le culture tradizionali della Corea.
La rassegna è strutturata in tre sale tra passato, presente e futuro, dove contenuti temporali sono stati collocati in uno spazio. La sala centrale rappresenta la sala del passato dell’artista Junghwan Sung, nella quale si può fare esperienza delle culture tradizionali della Corea attraverso la pittura tradizionale e la pittura buddista. Pitture tradizionali dei celebri pittori Hong-do Kim (1745-1806?) e Yun-bok Sin (1758- ?) del periodo Joseon saranno resi visibili agli spettatori attraverso grafiche tridimensionali e tecniche di animazione e sarà possibile ascoltare strumenti tradizionali coreani con un semplice tocco dello schermo. Non mancherà l’occasione di incontrare l’”Avalokitesvara dalle mille braccia”, una reinterpretazione tridimensionale dell’omonimo dipinto buddista del periodo Goryeo, il quale, con i suoi mille occhi e mille braccia, beneficia tutti gli esseri.
La sala 1 rappresenta la sala del presente “From the Past” dell’artista Seung ku Han, dove all’interno si potrà provare a suonare il Buk, uno degli strumenti tradizionali coreani tutt’ora utilizzato, e interagire personalmente per scoprire l’Hanbok (abito tradizionale coreano) indossato dagli antichi funzionari all’interno dei ritratti. In particolare il “Networked Identities”, opera di arte multimediale, esteriormente rende possibile un’esperienza diretta dello strumento coreano mentre interiormente permette di concentrarsi nell’atto rituale del suonare lo strumento, scomponendo così il proprio ego. Poi riprendendo nuovamente a suonare, si riempiono gli spazi vuoti dell’ego scomposto con nuovi aspetti del presente.
La sala 2 rappresenta la sala del futuro “From the Past” del gruppo di artisti di arte multimediale Le Congpoje. In questo spazio essi hanno reinterpretato il mondo del celebre letterato Jeong-hui Kim (1786-1856), del periodo Joseon, attraverso un linguaggio futuristico di video e suoni interattivi. In particolare, la bellezza delle forme ritrovata nelle opere principali dell’artista, “Yu Hee Sam Me” e “Gye San Mu Jin”, viene collegata con la bellezza delle forme dell’alfabeto coreano rendendole visibili in uno spazio tridimensionale. Inoltre, i suoni che riempiono gli spazi di allestimento, attraverso diversi processi di cambiamento della proprietà dei materiali, esprimono la filosofia artistica dell’artista Jeong-hui Kim che valica i limiti dei ricordi del passato e si collega al futuro.