Caso ultras, nessuna risposta dai capi curva indagati

Ieri davanti al gip e ai pm milanesi gli ultras sono rimasti in silenzio: a breve le audizioni dei tesserati di Inter e Milan
Caso ultras, nessuna risposta dai capi curva indagati© LaPresse
Pietro Guadagno
4 min

MILANO - Allineati anche nel restare in silenzio. Ieri, sono cominciati gli interrogatori degli ultrà milanisti e interisti arrestati lunedì scorso. E tutti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere alle domande del Gip Domenico Santoro e dei pm Paolo Storari e Sara Ombra. Al mattino, è stato il turno di Francesco Lucci, Riccardo Bonissi e Luciano Romano. Mentre, nel pomeriggio, hanno fatto scena muta,in video collegamento, anche Christian Rosiello, noto pure essere il bodyguard di Fedez, Islam Hagag, altro amico del rapper, Fabiano Capuzzo e Alessandro Sticco. Tutti sono accusati di far parte dell'associazione per delinquere della curva rossonera. Oggi toccherà a Luca Lucci, fratello di Francesco, con cui guidava gli ultrà milanisti, e a Marco Ferdico, ai vertici della curva interista. Scontato, a questo punto, che nemmeno loro faranno dichiarazioni.

I legali degli ultras escludono ricatti ai club

Tornando alla giornata di ieri, è comparso davanti al Giudice anche Andrea Beretta, ormai ex-capo degli ultrà nerazzurri, finito in carcere per avere ucciso, lo scorso 4 settembre, Antonio Bellocco, membro del direttivo della curva Nord, nonché esponente dell'omonima cosca della ‘Ndrangheta. Ci ha pensato il suo avvocato, Mirko Perlino, a rilasciare alcune dichiarazioni davanti ai cronisti: "Non ci sono state pressioni per avere le tessere, che venivano regolarmente pagate. E per i biglietti non ci sono mai state minacce dirette – ha sostenuto - l'unica minaccia è stata: “Se non ci danno i biglietti per Istanbul non ci andiamo”. E a mio parere non si tratta di una minaccia, ma di dire che: “O accontentiamo tutti, o non ci va nessuno”.

Il calendario delle audizioni

Una volta completato il giro con tutti gli arrestati, è probabile che i pm fissino anche il calendario per le audizioni dei tesserati di Inter e Milan comparsi nell’ordinanza. Intanto, sempre ieri mattina, Simone Inzaghi si è visto recapitare il Tapiro d’oro di “Striscia la Notizia”, evitando nuovamente commenti. Le due società, invece, sono al lavoro assieme consulenti tecnici nominati dalla Procura in virtù di una procedimento speciale di prevenzione: Luigi Saporito per l'Inter e Pier Antonio Capitini per il Milan hanno già chiesto una serie di documenti come i modelli organizzativi e i loro protocolli applicativi, tutte le carte che riguardano gli appalti, gli organigrammi per individuare i ruoli e le funzioni dei dipendenti.

Ultras, le parole del Ministro Abodi

Intervenuto ai microfoni di Rtl, Andrea Abodi ha affermato che «Questa vicenda deve essere un monito per tutte le società: non basta dichiarare la propria estraneità, bisogna dimostrarlo. I fatti di questi giorni rappresentano un punto di non ritorno nel senso positivo del termine. Si va avanti, le misure sono quelle giuste, basta applicare le norme e che non prevedano un rilascio in caso di arresto immediato». Il Ministro per lo Sport ha richiamato alla responsabilità dei tesserati che «sono tutti professionisti, e non hanno solo doveri in campo, ma anche verso il mondo esterno. Devono avere solo comportamenti esemplari e non intrattenere rapporti con persone dalle caratteristiche moralmente discutibili». Ha detto la sua anche Massimo Moratti: «Spero che l’Inter ne esca pulita e che possa continuare senza quella parte di tifo malata – sono state le parole dell’ex-presidente nerazzurro a Radio Kiss Kiss - società e tesserati sono stati un po’ costretti a fare certe cose secondo me».


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