ROMA - La strada verso la White House è più lunga e tortuosa del previsto specialmente nel tratto finale. Testa a testa tra Trump e Biden. Battaglia sino all’ultimo voto e il conteggio non è semplice. Stavolta a complicare le cose c’è anche il servizio postale statunitense che non è riuscito a consegnare tutti i voti nei giusti tempi. Il “pacco-voti” da conteggiare è così grande che potrebbe regalare i dono della vittoria al presidente uscente o al suo sfidante. In tempo di Covid-19 meglio evitare le file e spedire il voto per posta.
CAMERA E SENATO - Nel frattempo, alcune certezze ci arrivano dal Congresso: la Camera resta nelle mani dei Democratici, al Senato lo scarto è minimo e traballa anche la maggioranza dei Repubblicani. Governatori: 23 DEM (-1), 27 GOP (+1).
SINO ALL’ULTIMO VOTO. Con il conteggio ancora in corso Biden, al momento avanti, viene accreditato di 264 Grandi Elettori rispetto ai 214 di Trump, anche se l'Asinello ha perduto la Florida conquistata da Trump senza discussioni con i DEM arroccati a Miami, Jacksonville, Orlando e Tampa e tutto intorno una marea rosso GOP. Il sogno democratico di strappare il Texas al Grand Old Party è morto all'alba sotto il peso dell'Elefante.
BIDEN AVANTI - Al momento 264 Delegati per Biden, 214 per Trump. Il traguardo minimo da raggiungere è sempre 270. Affluenza record alle urne, in forte aumento rispetto anni fa: mobilitato il popolo DEM ma anche i fans di Trump non sono rimasti a casa davanti al tv. Tra gli Stati in bilico, Trump ha vinto in Florida, Iowa e Ohio mentre Biden è certo di aver conquistato anche l'Arizona (quattro anni fa era andata al GOP e tradizionalmente repubblicana), oltre a Maine e Minnesota.
I DEM CREDONO. Come nel 2016 risulta decisivo l’esito del voto negli Stati che circondano i Grandi Laghi del Nord al confine con il Canada. Se Wisconsin e Michigan fossero stati conquistati da Trump c'era il “game over”, ma Biden ha vinto in Wisconsin ed è certo del successo anche in Michigan ed è ben messo in Nevada. Però Trump chiede il riconteggio delle schede in Wisconsin, in Michigan, in Arizona e anche in Georgia dove il POTUS stesso è avanti.
NEVADA. Nel Nevada, dove Biden è avanti, lo scrutinio si sta rivelando più lungo di una partita di cricket tra lord anglosassoni con valletti e ottimi sandwich a portata di mano.
LA CAVALCATA DEL BISONTE. Anche in queste elezioni la stragrande maggioranza di analisti e politologi statunitensi con accoliti europei al seguito, ha sottovalutato clamorosamente la mitica “cavalcata del bisonte” che dagli Stati del Sud raggiunge i pascoli verdissimi dei Grandi Laghi. Una cavalcata elettorale lenta ma costante, notte e giorno, capace di celarsi ai sondaggi, lontano dalle luci ma a volte visibile dalle stelle. Un particolare evento che emerge negli USA quando c’è in campo un candidato repubblicano di un certo tipo, alla Trump tanto per intenderci. Così avvenne nel 2016 e poteva concretizzarsi anche stavolta. Per questo motivo per Biden sono fondamentali le vittorie anche in Wisconsin e Michigan.
IL PACCO POSTALE. Trump dice di essere sicuro della vittoria anche in Pennsylvania dove però il conteggio sarà lunghissimo per i voti postali: saranno accettati sino al 6 novembre purché spediti entro il 3 novembre. Discussioni senza fine. A capo del servizio postale statunitense c’è Louis DeJoy, super manager messo da Trump la scorsa estate tra mille polemiche. Il voto postale cruciale non solo in Pennsylvania, ma anche in Michigan, Wisconsin, North Carolina e Georgia. "The Postman Always Rings Twice" (Il postino suona sempre due volte) e le sorprese non mancano mai.