Test Medicina al via per 68mila

La prova, 60 domande in 100 minuti. Record di iscritti per soli 11mila posti disponibili: passerà un candidato su 6
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Oggi, martedì 3 settembre, a partire dalle ore 11.00, 68mila aspiranti camici bianchi tenteranno di ottenere uno degli 11.658 posti delle facoltà a numero chiuso di Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi dentaria. Come detto, sono sempre di più i ragazzi che aspirano al camice bianco più prestigioso: per il 2019/2020 si sono iscritti in 68mila, 2mila in più rispetto a dodici mesi fa. Probabilmente una delle cause è il parallelo aumento del numero dei posti disponibili. Un’altra ragione di tale affollamento può risiedere nelle opportunità di carriera: secondo i più recenti dati Almalaurea, a cinque anni dalla laurea il tasso di occupazione è pari al 92,4% con uno stipendio medio netto di circa 2.000 euro. Sono numeri decisamente superiori alla media, ma non sono decisivi per i candidati. Almeno nella scala di valori espressa. Stando a quanto sostengono i diretti interessati, infatti, la molla che spinge quasi tutti a tentare una selezione così competitiva, passerà solo 1 candidato su 6, è un’altra: per tre quarti di loro (75%) è la passione. Quasi irrilevanti le prospettive occupazionali (prioritarie per il 12%) e di guadagno (determinanti per l’8%). Su questo aspetto lo scarto con altre facoltà a numero chiuso è evidente: prendendo in considerazione l’intero campione, che comprende anche chi si cimenterà con le altre prove d’accesso nazionali, il peso della passione si ferma al 66%, rimontata dalla dimensione lavorativa (15%). Il test d’ingresso a Medicina e Odontoiatria inaugura la stagione delle prove d’accesso per le facoltà ad accesso programmato nazionale. Un appuntamento, quello del 3 settembre, a cui si presenteranno studenti mossi quindi più da aspirazioni personali che dalle prospettive lavorative. Ma che, nella maggior parte dei casi, per prepararsi a dovere hanno speso centinaia di euro. Spaventa la nuova struttura del questionario. Anche quest’anno per il test di Medicina sono previsti 60 quesiti a cui i candidati dovranno rispondere in 100 minuti ma sono dimezzate le domande di logica (10 anziché 20) a vantaggio dei quesiti di cultura generale (che passano da 2 a 12); poi ci sono 18 domande di biologia; 12 di chimica; 8 di fisica e matematica. Il ricorso? Ipotesi più che concreta.

La nuova struttura del quiz

Come ha stabilito il Miur, rendendolo noto nel bando pubblicato lo scorso 1 aprile, tra le novità del test di Medicina 2019, oltre all'introduzione del punteggio minimo fissato a 20 punti per l'accesso in graduatoria, c'è una nuova struttura del quiz. Il Miur, infatti, ha deciso di mettere mano alle domande contenute nel questionario: meno quesiti di logica e più domande di cultura generale. Una circostanza che spaventa non poco gli studenti. Per il 64% degli iscritti, infatti, la prova si preannuncia più complicata rispetto al passato; per il 19% non cambierà granché, sarà comunque difficile; solo il 17% accoglie la novità favorevolmente. Nel recente passato, infatti, il ruolo della cultura generale era “simbolico”, solo 2 quesiti su 60. Il che permetteva di tralasciare o quasi lo studio nozionistico e sterminato di questa disciplina a favore di quelle caratterizzanti come matematica, fisica, chimica, biologia e logica. Materia, quest’ultima, temuta perché di fatto non codificata in un insegnamento scolastico come le altre, che comunque va studiata, non essendo stata eliminata del tutto.

La graduatoria

Ognuno potrà sostenere il test in una delle università che offrono i corsi, come si è indicato nell’iscrizione. Il 17 settembre, gli studenti potranno controllare il proprio punteggio nell’area riservata del sito Universitaly, poi dal 27 avranno accesso anche al proprio elaborato e alla correzione e infine il 1 ottobre sarà pubblicata la graduatoria nazionale. A quel punto i vincitori potranno scegliere la sede.


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