Ci sono ancora 1.300 persone nei sotterranei del teatro di Mariupol. Lo ha reso noto intervenendo in televisione il commissario per i diritti umani Lyudmyla Denisova, secondo quanto riporta la Bbc, assicurando che i soccorsi sono in corso e ricordando che ieri 130 persone sono state salvate dalle macerie. L'edificio è stato attaccato nei giorni scorsi dai russi. La città portuale si trova nella parte del Donbass che fino a poche settimane fa rientrava nel controllo di Kiev.
"Un atto spregevole"
"Il bombardamento del teatro di Mariupol è un atto spregevole, che sembra aver preso di mira deliberatamente un edificio chiaramente contrassegnato come rifugio per i civili, compresi i bambini". A dichiararlo in una nota il ministro degli esteri polacco Zbigniew Rau. "Sebbene i rapporti ricevuti indichino che la maggior parte di coloro che cercavano rifugio nel teatro siano sopravvissuti, questo attacco è solo l'ultimo di un terribile assedio che ha visto i civili privati di cibo, acqua, medicine o elettricità mentre affrontavano un rischio di morte costante".