Cosa accadrebbe all'Italia se la Russia, come minaccia di fare, smettesse di rifornirci di gas? "È un'eventualità da scongiurare con forza", ha fatto sapere uno studio della Fondazione Eni-Enrico Mattei riportato dal Corriere della Sera. "Costringerebbe il governo a decidere un razionamento del gas, che potrebbero comportare sia dei black out nella corrente elettrica sia tagli alle erogazioni di gas per uso industriale o per uso civile (riscaldamento e gas per cucinare)".
L'uso di gas in Italia
Come riportano gli ultimi dati l’Italia consuma ogni anno più di 70 miliardi di Smc, cioè metri cubi di gas. Circa il 40% di questo gas viene comprato dalla Russia. Al secondo posto delle importazioni figura l’Algeria (21,1). Come potrebbe essere gestita questa situazione? Lo studio, curato dai ricercatori Filippo Del Grosso, Ilaria Livi, Federico Pontoni e Edoardo Somenzi, prende in considerazione l’ipotesi che si dia priorità al sistema elettrico nazionale, per evitare interruzioni della corrente elettrica.
Le possibili soluzioni
Si ipotizza la riattivazione a pieno regime di due centrali a carbone che erano destinate alla chiusura, il massimo utilizzo delle altre cinque centrali a carbone e la massimizzazione della produzione delle rinnovabili. Per assicurare che non ci siano black out della corrente elettrica servirebbero maggiori importazioni da Algeria e Libia.
Le parole di Draghi
“L'Italia - ha detto di recente Draghi - ha ancora 2,5 miliardi di metri cubi di gas negli stoccaggi e l'arrivo di temperature più miti dovrebbe comportare una significativa riduzione dei consumi da parte delle famiglie. La nostra previsione è che saremo in grado di assorbire eventuali picchi di domanda attraverso i volumi in stoccaggio e altra capacità di importazione"