La variante inglese continua a dilagare in Italia e nel resto d'Europa. Stando ai primi dati la variante B.1.1.7 si trasmette con maggiore facilità ed è più letale. Stando ad un nuovo report pubblicato dagli scienziati dell'Office for National Statistics (ONS), nei positivi contagiati dalla variante inglese si manifestano anche alcune differenze nei sintomi rispetto al ceppo originale. I sintomi della variante inglese più comuni sono: febbre, tosse secca, difficoltà respiratorie, problemi gastrointestinali, dolori muscolari, mal di testa, naso che cola, perdita dell'olfatto e alterazione del gusto. Dunque non vi sono differenze sostanziali tra l'infezione sintomatologica prodotta dalla variante inglese rispetto a quella del ceppo originale. Solo attraverso l'analisi genomica condotta in laboratori si può avere la certezza di quale lignaggio si è contratto. Gli ultimi risultati però suggeriscono che tosse, dolori muscolari e mal di gola sono più probabili in caso di contagio con la variante inglese.