WASHINGTON (USA) - Twitter non accetterà più nessuna pubblicità di carattere politico sulla sua piattaforma in tutto il mondo, rispondendo così alle crescenti critiche sulla disinformazione da parte di politici sui social network. Lo ha annunciato Jack Dorsey, ceo e co-fondatore di Twitter. "Abbiamo preso la decisione di porre fine a ogni pubblicità politica su Twitter in tutto il mondo. Pensiamo che fino a dove debba arrivare un messaggio politico si debba meritare e non comprare", ha twittato Dorsey, prima di una lunga serie di micro-messaggi in cui spiega più nel dettaglio la sua decisione. Questa scelta è fortemente in contrasto con quella di Facebook: Mark Zuckerberg ha recentemente difeso i messaggi politici sul suo social network in nome della libertà di espressione.
L'ad di Twitter Dorsey: "Troppo pericolosa"
Dorsey spiega in particolare che un messaggio politico ottiene un pubblico più ampio grazie ai follower di un account o ai retweet. "Pagare per avere un pubblico annulla questa scelta e impone alla gente dei messaggi politici perfettamente ottimizzati e mirati", afferma Dorsey, aggiungendo: "Riteniamo che questa decisione non debba essere inquinata dal denaro". Poi sembra rispondere direttamente a Zuckerberg: "Per noi non è credibile dire 'lavoriamo duramente per impedire alla gente di aggirare le regole dei nostri sistemi per diffondere delle informazioni false ma se qualcuno ci paga per prendere di mira e costringere la gente a vedere la loro pubblicità politica allora possono dire ciò che vogliono'!". Twitter, come pure Facebook e Google, traggono la maggior parte delle loro entrate dalla pubblicità, spesso mirata in modo molto sottile grazie ai dati raccolti.
We’ve made the decision to stop all political advertising on Twitter globally. We believe political message reach should be earned, not bought. Why? A few reasons…
— jack (@jack) October 30, 2019
L'inchiesta
La questione è diventata scottante a settembre quando Twitter, Facebook e Google, si sono rifiutati di rimuovere uno spot video controverso della campagna del presidente Usa Donald Trump che ha preso di mira l’ex vicepresidente Joe Biden, uno dei principali candidati alla nomination democratica. Per tutta risposta la senatrice democratica Elizabeth Warren, un'altra importante candidata alla nomination, ha pubblicato un annuncio su Facebook prendendo di mira proprio Zuckerberg, affermando che il ceo avrebbe mostrato così di approvare le politiche del presidente Donald Trump, tirando la volata alla sua rielezione. Da qui la richiesta a Facebook di ritirare tutti gli spot politici.
Titolo in calo a Wall Street
Google e Facebook, per ora, non hanno rilasciato commenti all’annuncio della modifica della politica di Twitter, il cui titolo è calato a Wall Street di oltre il 2% dopo l’annuncio di Dorsey. La società ha dichiarato che verranno fatte alcune eccezioni, tra cui annunci pubblicitari che incoraggiano l’affluenza alle urne. La nuova politica di Twitter partirà il 22 novembre mentre ulteriori dettagli saranno comunicati dalla società il 15 novembre.
Hilary Clinton: “È la cosa giusta da fare”
“Questa è la cosa giusta da fare per la democrazia in America ed in tutto mondo. Che cosa dici Facebook?”. Così Hillary Clinton approva la decisione dello Ceo di Twitter, Jack Dorsey, di fermare dal mese prossimo la pubblicità politica a pagamento dalla sua piattaforma ed allo stesso tempo sfida i vertici dell'altro gigante dei social media a seguire l'esempio. Il tweet di Clinton segue infatti di poche ore uno precedente in cui l'ex candidata democratica criticava il fatto che Facebook permetta ai candidati di cariche politiche di pubblicare spot che non vengono sottoposti ad un 'fact-checking', una verifica dei fatti.
Facebook's decision to allow false information in political advertisements is appalling.
— Hillary Clinton (@HillaryClinton) October 30, 2019
Voters are being confronted by millions of pieces of misinformation.
A world where up is down and down is up is a world where democracy can't thrive.