La deriva cardiaca aumenta con il caldo? I consigli del coach

La Deriva Cardiaca è quel fenomeno che fa sì che, dopo un po' che corriamo, malgrado la velocità sia costante, la nostra Frequenza Cardiaca si alza a dismisura. Con il caldo peggiora. Come gestire
La deriva cardiaca aumenta con il caldo? I consigli del coach© Phototoday
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Circa un anno fa il coach Fidal Salvatore Paci ha parlato della deriva cardiaca e ha spiegato che si tratta di quel fenomeno che fa sì che, dopo un po' che corriamo, malgrado la velocità sia costante, la nostra Frequenza Cardiaca si alza a dismisura.

La domanda del giorno è la seguente: La deriva cardiaca diventerà più determinante con l’arrivo dell’estate?

Questa la risposta del coach Paci:

Sicuramente sì. Come detto precedentemente le cause sono due:

  • il corpo del runner che si surriscalda, richiede un maggior flusso di sangue e, di conseguenza, fa aumentare il battito cardiaco;
  • correndo si perdono molti liquidi.

Tutto questo viene amplificato nei giorni in cui le temperature sono alte. Più aumenta la temperatura e più aumenta questo fenomeno.

Cosa avviene in particolare?

Che il caldo estivo riscalda un corpo che già – di suo – è surriscaldato dalla corsa.

La corsa richiede energia. Questa viene prodotta con la combustione di carboidrati e grassi nel corpo. Ciò genera calore, distribuito in tutto il corpo attraverso il flusso sanguigno. La corsa, aumentando la frequenza cardiaca e la ventilazione polmonare, richiede un maggiore flusso sanguigno e una maggiore ossigenazione dei tessuti muscolari. Altro processo che richiede energia e produce calore.

Cosa deve fare il runner durante i suoi allenamenti? Rallentare le velocità? Diminuire le distanze?

Non posso rispondere in maniera obiettiva a questa domanda. Ci sono allenatori che per i loro atleti prevedono una riduzione sia della qualità sia del chilometraggio. Altri che, come me, continuano a lavorare “quasi” come sempre.

Ci può spiegare?

Dato che il calore del corpo viene influenzato da condizioni ambientali come la temperatura e l’umidità, bisognerebbe analizzare la disponibilità dell’atleta per quanto riguarda gli orari di allenamento. Chi può correre in orari meno caldi è più avvantaggiato rispetto a chi non può farlo. In questo caso non sono previste variazioni a velocità e distanze. Chi, invece, è costretto a correre in orari più scomodi (in estate sconsiglio sempre la fascia 11.00 – 17.00) dovrà autoregolarsi o, se si ha un allenatore, seguire i consigli del coach che lo istruirà circa le variazioni da apportare.

Qualche consiglio supplementare?

Quello di bere più del solito. La sudorazione abbondante provoca la perdita di una notevole quantità di liquidi e di sali minerali, come il sodio, che sono essenziali per il corretto funzionamento del corpo. Inoltre, durante la corsa, il sangue è principalmente diretto ai muscoli attivi per fornire loro ossigeno e nutrienti necessari, riducendo così il flusso sanguigno ai reni, responsabili della produzione dell'urina. Di conseguenza, l'urina prodotta diventa più concentrata e scura, indicando una maggiore presenza di sostanze come l'urea e meno acqua. È importante notare che non perdiamo liquidi solo attraverso la sudorazione, ma anche tramite l'evaporazione durante la respirazione.

Come prevenire la disidratazione?

Bisogna mantenere un adeguato livello di idratazione. Per prevenire la disidratazione è essenziale bere regolarmente durante l'attività fisica, preferibilmente in piccole quantità ma frequentemente, e mantenere un equilibrio adeguato di sali minerali nel corpo. È consigliabile bere un paio di bicchieri d'acqua circa due ore prima della corsa. Bisogna evitare di bere una grande quantità d'acqua in una sola volta, poiché questo potrebbe causare crampi allo stomaco e diminuire l'efficacia dell'assorbimento di acqua da parte del corpo.

Quale vero grande messaggio vogliamo lanciare ai runner?

Che se non si molla con il caldo…poi si vola con il fresco.

Salvatore Paci - sp@salvatorepaci.com


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