Le maratone rilanciano il turismo sportivo

Lupi, deputato runner, firmatario della mozione che semplifica le procedure mediche per gli stranieri "Così le nostre città potranno tornare a vivere"
Franco Fava
7 min

Dopo il lungo stop delle attività, il 19 settembre Roma tornerà a vivere la grande kermesse della maratona con una edizione tutta speciale che prevede la partenza all'alba. Accanto alla Acea Run Rome The Marathon, si disputerà anche la Run4Rome, la maratona a staffetta solidale, le cui iscrizioni si sono aperte venerdì. Per la Capitale e per l'intero Paese sarà la maratona della ripartenza e del riscatto. E' questo l'impegno che hanno preso gli organizzatori (Corriere dello Sport, Infront e Atielle) nei confronti del vasto mondo del running da più di un anno a digiuno di gare.

Intanto sta per riprendere l'iter parlamentare la “Mozione Lupi”, che prevede la modifica della legge che impone anche ai runner stranieri che vogliono gareggiare in Italia l'obbligo di produrre un certificato medico rilasciato da uno specialista di medicina dello sport del nostro Paese. Una condizione che non si riscontrata nelle grandi maratone come New York, Londra, Berlino e finisce per penalizzare la presenza degli stranieri nelle nostre classiche su strade. Un danno non solo nei confronti degli organizzatori, ma anche al pil delle nostre città messe a dura prova dall'azzeramento dei flussi turistici.

Ne abbiamo parlato con il primo firmatario della mozione già approvata all'unanimità alla vigilia del primo lockdown, il deputato-maratoneta Maurizio Lupi (personale 3h15' a New York nel 2011), e con il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, anche lui maratoneta con un best di 3h21' a Valencia e ben 32 maratone all'attivo. Costa ha assunto la delega per la medicina dello sport, delle politiche della salute e lotta al doping. Lupi e Costa sono tra i fondatori del Montecitorio Running Club.

A che punto è il percorso?

LUPI: <<A un punto decisivo, grazie anche all'impegno del sottosegretario Costa, molto sensibile a queste tematiche. Presto  insedierà una commissione ad hoc su prevenzione, salute e sport che consentirà di attivare la direttiva che il parlamento aveva già votato all'unanimità>>.

COSTA: <<Il mio impegno è di giungere a uno strumento normativo per dar corso alla mozione. Già la prossima settimana istituirò un tavolo tecnico con tutti i soggetti interessati. Ne ho parlato con Stefano Mei (neo presidente Fidal e spezzino anche lui). Si tratta di trovare uno strumento normativo che metta al riparo gli organizzatori da eventuali responsabilità>>.

Perché è importante arrivare ora a una legge che agevoli la presenza degli stranieri nelle nostre gare?

LUPI: <<La legge favorirà tutti quei processi legati non solo allo sport, ma anche alla salute, al turismo e all'indotto economico prodotto dalle grandi maratone e mezze maratone più blasonate. Tutto questo consentirà alle nostre città di poter tornare a vivere>>.

COSTA: <<Mai come in questa fase è importante dare sostegno concreto a tutto il movimento del running, agli organizzatori che si trovano in difficoltà. E' una grande opportunità per favorire la partecipazione, così come avviene a New York e altrove. Bisogna semplificare le procedure, senza però penalizzare la sicurezza degli atleti. Iscriversi a una maratone all'estero è molto più semplice>>.

 E' auspicabile che le nostre corse su strada, molte delle quali quest'anno sono state costrette a spostarsi in autunno, possano beneficiare dall'entrata in vigore di una legge che semplifichi le iscrizioni di americani e giapponesi?

LUPI: <<Sono convinto di sì grazie alle direttive del ministero della salute. Le condizioni ci sono e potrà essere un segnale di novità per la ripartenza. In Italia abbiamo maratone che ci invidiano nel mondo, da Roma a Venezia a Firenze, possiamo essere leader del mondo in questo settore. Oggi c'è molta più gente che corre ma a noi drogati della corsa ci mancano le gare, l'emozione di tornare a correre insieme, di misurarsi con se stessi>>.

COSTA: <<Sarebbe un bel segnale in questo momento di difficoltà in cui bisogna dare prospettive e riconquistare la fiducia. E' giusto e doveroso che la politica si adoperi affinché anche le nostre maratone possano essere competitive con grandi numeri di partecipazione straniera>>.

Cosa cambia per gli atleti e amatori italiani?

LUPI: <<Nulla. Per tutti i cittadini italiani che vogliono iscriversi ad una gara su strada resta l'obbligo di produrre la certificazione di idoneità agonistica e l'iscrizione a un club regolarmente affiliato agli organismi sportivi>>.

COSTA: <<Per i nostri amatori continua ad essere indispensabile una certificazione con validità annuale. Restano in vigore tutte le garanzie della tutela sanitaria>>.

Cosa verrà invece richiesto ai maratoneti stranieri?

LUPI: <<Per chiunque arrivi dall'estero vigono le regole del proprio Paese di residenza. Sarà sufficiente produrre un attestato di assunzione di responsabilità. Né più né meno di quello che ci è richiesto quando ci iscriviamo a una corsa all'estero>>.

COSTA: <<Invece del certificato rilasciato da un medico sportivo italiano basterà una autocertificazione che attesti il rispetto della normativa di tutela sanitaria del proprio Paese. Una garanzia anche per gli organizzatori italiani>>.

Perché è importante che si semplifichino le procedure?

LUPI: <<Perché favorisce l'incremento del tasso di partecipazione a beneficio degli organizzatori ai quali andrebbe fatto un monumento. Ci saranno benefici anche per le charity, che raccolgono fondi per iniziative benefiche, un'area in cui ci stiamo muovendo seppure ancora in ritardo rispetto alle grandi maratone estere. La corsa è lo sport più facile da praticare e anche il più democratico. La mia mozione promuove anche un'azione congiunta per incentivare il turismo internazionale anche attraverso le mass race>>.

COSTA: <<La corsa vuol dire inclusione, non fa differenze tra professionisti e amatori. Favorire la partecipazione internazionale è un fattore propulsivo fenomenale in questa fase di ripartenza. In questo contesto ho assunto una posizione favorevole alla parziale riapertura al pubblico degli stadi italiani in occasione dei prossimi Europei di calcio. L'andamento del piano vaccinale sarà determinante per dare prospettive a tifosi e praticanti>>.

Pubblicato a pagina 36-38 del Corriere dello Sport del 12 aprile 2021


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