VENEZIA - 1984, Orlando Pizzolato vince la New York City Marathon. 1985, Pizzolato a New York fa il bis. 1986, Gianni Poli trionfa ancora sulle strade della maratona più famosa del mondo. 1988: Gelindo Bordin conquista l’oro alle Olimpiadi di Seoul in maratona. Non ci sono dubbi, l’Italia a metà degli anni ’80 aveva i maratoneti più forti e vincenti del mondo. E’ in quel clima di euforia che in quegli anni nasce l’idea della Venicemarathon, evento oggi causa Covid19 trasformato, ma assolutamente non annullato.
E’ il presidente di Venicemarathon Piero Rosa Salva a fare il punto della situazione odierna, a pochi giorni dalla grande maratona veneziana, un uomo di sport, da ragazzo buon saltatore in alto: “Ero bravino sì, erano gli anni di Azzaro e di Giacomo Crosa, quando ancora si saltava con stile ventrale. Oggi ho qualche anno in più e amo andare in bicicletta, nuotare e sciare”.
Quando è nata l’idea della Venicemarathon?
“I successi di Pizzolato ci hanno galvanizzato e ispirato. All’epoca io ero presidente del Comitato Veneto della FIDAL e con altri esponenti dell’atletica veneta, incoraggiati dall’allora Presidente Fidal Primo Nebiolo abbiamo voluto partire con questa avventura. Le maratone non erano un fenomeno di massa come oggi, si correva un campionato italiano in 50, ma abbiamo capito che era il momento. Nebiolo fu determinante nel progetto, riuscì ad ottenere la diretta su Rai 1 alle 14 dopo il Tg, telecronaca di Paolo Rosi. La maratona partì il 18 maggio 1986 da Stra alle 13, una giornata caldissima, ma fu un successo, una vera bomba mediatica. L’arrivo era fissato nel centro storico di Venezia, non era ancora previsto il ponte per attraversare il Canal Grande ma il percorso però era già praticamente quello odierno, mai cambiato”.
Veniamo ai giorni nostri. Perché solo a settembre l’annuncio della HOKA ONE ONE Venicemarathon Special Edition?
“Abbiamo tentato, sperato e sognato fino all’ultimo di poter organizzare la maratona come sempre. Mi sento di dire a tutti i runner che abbiamo fatto un grandissimo sforzo fino a settembre con ottimismo ed entusiasmo per organizzare tutto al meglio. Volevamo questo evento così come lo volevano le Istituzioni e le Autorità Sanitarie locali che sono da sempre parti fondamentali del progetto Venicemarathon. Tutto ciò che abbiamo fatto e che facciamo è grazie a loro. Abbiamo ricevuto qualche critica perché mancava poco più di un mese all’evento, ma non c’è stata nessuna malafede. Lo conferma il fatto che abbiamo comunque lasciato opportunità di scelta totale, ovvero se correre la maratona virtuale oppure rimandare al 2021 o 2022. C’è anche da dire che il 90% degli iscritti si erano già registrati con le varie promozioni fatte nell’inverno scorso, ancora prima del problema Covid. Siamo una organizzazione con una storia importante fatta di serietà, socialità, promozione del territorio da ben 35 anni. Mai ci siamo sognati di prendere in giro qualcuno”.
“Sarà (come sempre) ‘mondiale’. In tutto il mondo, virtualmente, ogni runner potrà correre la Venicemarathon. Non volevamo un buco nero nell’albo d’oro, volevamo dare un segnale forte anche al territorio, confermare che ci siamo e ci saremo nonostante tutto. La tecnologia di oggi per fortuna ci viene incontro e così tra la 10km e la 42km saranno quasi 3mila i partecipanti. Un evento nell’evento con la ‘One For All’ che vedrà partire assieme alle ore 10.00 di domenica 25 ottobre da Stra tre atleti, Eleonora Corradini, Gabriele Gallo e Pier Alberto Buccoliero atleta paralimpico del team Obiettivo3 di Alex Zanardi, che correranno l’intera maratona fino a Venezia in rappresentanza di tutti coloro che avrebbero voluto correre la Venicemarathon. Saranno accompagnati da alcuni “pacers” che faranno assistenza e da una troupe video che documenterà l’evento live. Mentre la HOKA ONE ONE Venicemarathon Virtual 42k & 10K, sarà invece una gara a distanza di 42K o 10K, alla quale tutti potranno partecipare, da domenica 25 ottobre a domenica 1 novembre”.
Inoltre ci sarà un pacco gara da primi della classe…
“Il progetto porta la firma del grandissimo designer americano recentemente scomparso Milton Glaser, che tra i suoi ultimi lavori annovera appunto l’immagine grafica studiata per la Venicemarathon 2020, che è stata poi utilizzata sulla maglia ufficiale, sulla medaglia e sul poster che tutti gli atleti riceveranno a casa. Il grande designer di fama mondiale è anche conosciuto per i il famoso ‘I Love NY’ con il cuore rosso, un’opera sua”.
Come sarà quindi la Venicemarathon del futuro?
“A causa del Covid19 abbiamo dovuto ripensare ad un nuovo modo di vivere e di progettare i grandi eventi di massa che a mio avviso dovremo ripensare per il futuro. Anche quando il virus sparirà, e speriamo al più presto, dovremo comunque sempre rispettare principi che oggi sono diventati fondamentali quali il distanziamento, maggior pulizia ed igiene, spazi diversi e più ampi, numeri contingentati dei partecipanti. Credo che anche gli sponsor saranno più contenti, con progetti più mirati e non programmati solo sui grandi numeri. Insomma da ora esisteranno soprattutto eventi medi o piccoli. La sicurezza sarà la parola d’ordine, ma siamo e rimaniamo fiduciosi per il futuro”.
Ha ricoperto gli anni passati anche il ruolo di Assessore al Turismo oltre che allo Sport per la sua città. Come sta oggi Venezia?
“Sì, all’epoca del sindaco Cacciari ricoprivo quel ruolo. Il 2020 ha portato mesi molto duri anche se settembre ha dato un po’ di respiro con tanti turisti che sono arrivati. Per fortuna si è svolta la Mostra del Cinema e la Regata Storica. La Venicemarathon copre un ruolo importante nell’economia turistica della Città e della Riviera del Brenta. Uno studio fatto e certificato dalla Camera di Commercio indica in circa 10milioni di euro l’indotto economico prodotto sul territorio dal nostro evento. Con il rieletto Sindaco Luigi Brugnaro c’è una grande intesa e un progetto comune perché Venezia c’è così come la sua maratona. Bisogna andare avanti responsabilmente ma come sempre con forte impegno ed entusiasmo”.