Miguel Lamperti, soprannominato El Genio del Pelo Blanco, ma per i tifosi più semplicemente Miguelito, è da anni una delle star del World Padel Tour, non solo per il suo livello tecnico e i risultati raggiunti, ma anche per il suo carattere carismatico, da vero trascinatore delle folle.
Come è nata la tua passione per il padel?
"A 12 anni, nella mia città Bahia Blanca, dove era molto diffuso. In quel periodo giocavo a basket, ma un bel giorno nel mio club installarono un campo da padel e da lì è iniziata la mia passione".
Se pensi a una tua grande vittoria, quale ti viene in mente?
"Beh, le vittorie sono sempre belle e me le ricordo tutte. Una speciale è stata quella in Argentina con la Nazionale, dove realizzai i due punti decisivi nella finale".
Ti vediamo sempre sorridente con i tuoi fans e trasmetti un grande entusiasmo durante le partite; qual è il tuo segreto?
"Pratico lo sport che amo di più. Non l’ho mai considerato un lavoro, ma solo un gioco e questo mi fa divertire con i miei tifosi, che si aspettano sempre un bello spettacolo".
Punti di forza e debolezza?
"Come punto di forza, sono una persona che non si dà mai per vinta. Di debolezze ne ho molte; ora poi che sto diventando un po' più 'vecchietto', perdo molte più partite di prima e dopo mi isolo da tutti per alcuni giorni".
Dei tuoi precedenti compagni cosa hai apprezzato di più?
"Di tutti ho dei ricordi molto positivi. Credo di avere avuto dei grandi compagni, alcuni più talentuosi, altri più lavoratori".
Cosa ti piace della tua racchetta Nox ML10?
"La ML10 Bahía è uno spettacolo. Ha molto controllo, è facile da usare e mi permette di essere anche veloce nei miei colpi".
Quali sono le coppie più temibili quest’anno e i possibili outsider?
"Ci sono moltissime coppie che giocano benissimo, non solo quelle nelle prime posizioni; penso comunque che siano i numeri a comandare e senza dubbio, la miglior coppia resta Lebron-Galan".
Tra te e Arturo ci sono 23 anni di differenza, come si riesce a far conciliare l’esperienza con la gioventù?
"Davvero? A volte non voglio fare questo calcolo perché mi fa sentire più vecchio, però senza dubbio Arturo per avere 19 anni è molto maturo, mentre io con i miei 42 anni sono abbastanza immaturo e quindi il divario si riduce (ride, ndi)".
Obiettivi 2021 che ti sei prefissato con Coello?
"Diventare una coppia molto competitiva, è uno esigente e se Dio vuole i risultati arriveranno".
Quali sono le prospettive del padel in Argentina?
"In Argentina si sta giocando moltissimo e ora che la pandemia sta calando, il paese sta tornando ai livelli di crescita degli anni '90".
Fai tante esibizioni in Europa, noti una grande crescita in questo continente?
"È incredibile, vengo appunto da due viaggi in Svezia e Italia e sono rimasto molto impressionato dell’entusiasmo e dal livello di gioco che ho visto".
(in collaborazione con Mr Padel Paddle)