Nel panorama nazionale si stanno affacciando delle giovani giocatrici, prima fra tutte Giulia Dal Pozzo, classe 2005, nata il 15 febbraio a Borgo Maggiore. Giulia, numero 140 del ranking FIP, dopo essere stata una promessa del tennis giovanile, si è innamorata da pochi anni del padel ottenendo quest’anno, ad appena 19 anni, la vittoria in due tappe del circuito slam e altrettanti successi in tornei internazionali della FIP fino ad arrivare alla finale persa per un soffio agli Assoluti Italiani di sabato scorso a Parma.
Nel 2023 ha deciso di dedicarsi a tempo pieno al padel, è stata dura lasciare il tennis?
«Non è stata una scelta immediata perché è stato difficile accettare il fatto di abbandonare uno sport che hai praticato per tutta la vita, ma con un po' di tempo ho trovato il coraggio di fare ciò che mi piace veramente, giocare a padel».
Se dovesse descrivere le sue caratteristiche come giocatrice, come si definirebbe?
«Una giocatrice completa e di attacco, perché soprattutto dall'alto mi piace fare tutto ed essendo mancina ho la possi- bilità di entrare spesso nel gioco. Inoltre in partita e in allenamento non mollo mai quindi, posso definirmi anche molto determinata».
Quanti giorni e ore a settimana dedica al suo allenamento e chi è il suo coach?
«Gioco tutti i giorni della settimana a parte uno in cui normalmente mi riposo; questo varia anche dai tornei ma di solito in un giorno faccio un'ora e mezza di padel con il mio maestro Carlo Conti e un'ora di atletica».
La sua attuale compagna è Caterina Baldi e in poco te po sembra che abbiate raggiunto un ottimo feeling di gioco, cosa le piace di più di lei come persona e giocatrice?
«Gioco con Caterina da inizio anno e devo dire che mi trovo molto bene sia dentro che fuori dal campo. Di lei mi piace il fatto che in campo è molto tranquilla nei miei confronti e anche dopo gli errori cerca sempre di rimanere positiva».
Si ripete di continuo che per fare il salto di qualità bisogna andare in Spagna ad allenarsi, ha in programma nei prossimi mesi un periodo di allenamento in terra iberica?
«Ho già in mente di andare in Spagna ad allenarmi, quasi sicuramente per i mesi di gen- naio e febbraio per la pretem- porada; poi vedrò come continuare, sicuramente lì ho molte più possibilità di migliorare».
Ha recentemente vinto il premio agli Italian Padel Awards come il prospetto femminile più interessante del movimento italiano, questa cosa le mette pressione?
«Direi di no, anzi mi spinge a fare sempre di più per dimostrare dove posso arrivare e quindi sono un'ulteriore moti- vazione per fare bene».
Che aspettative ha per il 2025? Un pensierino alla Nazionale maggiore inizia a farlo?
«Il mio obiettivo per il prossimo anno è quello di continuare a giocare i tornei FIP, con lo scopo di riuscire a entrare il prima possibile nel circuito Premier Padel. Far parte della Nazionale assoluta sarebbe un sogno, penso e spero di avere le possibilità che si avveri presto»