Padel, Claudia Jensen: "L'obiettivo è la top 4"

La giovanissima stella forma con Jessica Castellò una delle coppie più promettenti del circuito
Padel, Claudia Jensen: "L'obiettivo è la top 4"
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Argentina, ma con sangue anche italiano, nasce a Madrid il 21 luglio del 2005. Claudia Jensen è una delle giovanissime stelle che stanno scalando la classifica a tempo di record, mettendo un piede, seppur per un breve periodo anche tra le top 10, dopo il successo nel P1 di Acapulco. Con il 71% di vittorie, gioca in coppia con Jessica Castellò, altra rivelazione di questa stagione, con la quale punta decisamente in alto, avendo dimostrato in più di una occasione di poter competere con le migliori giocatrici del mondo. Vediamo cosa ci aspetta per questa seconda metà della stagione.

Quali sono le vostre aspettative per questa stagione? «Vogliamo arrivare tra le prime 4 coppie del mondo». Quali sono le chiavi del successo di una coppia?
«Penso che andare d'accordo in campo sia fondamentale, ma credo che sia essenziale avere un ottimo rapporto anche fuori, per conoscersi bene e sostenerci anche nei momenti di più difficili».

Se potesse rubare un colpo alla sua partner?
«Lo smash a “la verja”, glielo dico sempre!».

Che rapporto ha con le altre giocatrici?
«Sono ancora giovane e onestamente non ho molte amicizie strette nel circuito, ma comunque credo di andare d'accordo con la maggior parte di loro».

Vede qualche altro paese emergere con i propri giocatori per il futuro?
«Dal mio punto di vista, direi la Svezia, il padel in questo paese sta migliorando sempre di più, dato che hanno anche delle strutture incredibili, che permettono a sempre più giocatori di allenarsi al meglio».

Le piace il tennis ed hai mai giocato a pickleball?
«I miei genitori hanno sempre giocato a padel, ma io ho iniziato a giocarea tennis all'età di 4 anni, uno sport che mi piaceva molto e che ho mantenuto fino a 12 anni, quando sono passata definitivamente al padel. Riguardo al pickleball lo trovo curioso, dico sempre che mi piacerebbe provarlo».

Ha qualche rituale in campo prima o durante la partita?
«La verità è che ne ho molti, per esempio tocco sempre la porta superiore quando sto per entrare in campo».

Un aneddoto divertente che le è capitato durante un torneo?
«Ogni volta che ci sono i miei fratelli a vedermi, mi succede sempre qualcosa di buffo. Mi ricordo quando stavo giocando a Madrid, mi ha ceduto la caviglia durante uno scambio e sono andata a finire contro il vetro, facendo un rumore incredibile… avrei voluto sotterrarmi (ride)».

A chi dedica le sue vittorie?
«La mia famiglia mi rimprovera sempre che non gli dedico mai le mie vittorie nelle interviste dopo le partite, ma è solo perché mi dimentico (ride). Ovviamente, tutte le mie vittorie vanno a loro e a tutte le persone che mi sostengono e mi stanno sempre accanto».

Si trova bene con i social network?
«È sempre stato un problema per me. È una cosa che trovo piuttosto difficile, ma quest'anno ho un ragazzo che si occupa dei miei social network e sono molto contenta».


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