La stella di Delfi Brea è pronta a brillare

Intervista all'argentina, che con Gonzalez forma le 'Superpibas': "Il nostro obiettivo è diventare le numero uno"
La stella di Delfi Brea è pronta a brillare
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Nata a Buenos Aires il 5 dicembre del 1999, figlia di Nito Brea, ex giocatore professionista e oggi affermato coach, Delfi Brea è una delle stelle indiscusse e giocatrici più forti del circuito insieme alla sua compagna Bea Gonzalez. Un inizio straordinario in Premier con quattro vittorie e due finali, tra cui quella persa a Mar del Plata nella sua Argentina. La coppia numero 2 del ranking, pur uscendo prematuramente nella tappa appena terminata in Cile, ha decisamente lanciato la sfida alle attuali leader della classifica, Ariana Sanchez e Paula Josemaria. La stagione è ancora lunga, vediamo cosa ci riserveranno le "Superpibas".

Che aspettative avete per questa stagione?
«Molto alte, vogliamo essere la coppia numero 1. Siamo consapevoli di quanto sia difficile, ma stiamo migliorando ogni giorno e sono certa che questo alla fine accadrà».

Quali sono le chiavi del successo di una coppia?
«Per un progetto vincente, sono fondamentali la continuità e dare sempre il 100%. Nella mia carriera ho sempre cercato di non cambiare spesso compagna: per costruire una squadra ci vuole tempo e i risultati con Bea alla fine mi hanno dato ragione».

Se potesse rubare un colpo alla sua compagna?
«Lo smash!».

Com'è la relazione con le sue ex compagne?
«Ottima. Si impara a conoscere l'altra persona e si instaura un legame diverso fuori dal campo. Si condividono tanti momenti, a volte anche difficili, ma alla fine superabili se ci sono il rispetto e la fiducia».

Oltre al tennis che conosce bene, cosa ne pensa del pickleball?
«Amo sempre il tennis! Guardo tutte le partite quando posso. Non ho ancora giocato a pickleball, mi piacerebbe provare, anche se mi hanno detto che non è facile».

Come vede il padel tra 10 anni?
«Spero sia diventato olimpico e che si possa giocare in tutti i continenti, sarebbe un sogno».

Ha qualche rituale in campo prima o durante la partita?
«Non ho rituali! Me lo chiedono spesso, ma non sono affatto una persona che li ama, per me distraggono solo».

A chi dedica le sue vittorie?
«Alla mia famiglia che mi ha permesso di arrivare dove sono oggi, ancora mi commuovo quando penso ai sacrifici che hanno fatto per me».

Si trova bene con i social network?
«Non sono una grande fan in generale, penso che potrei sfruttarli e mostrarmi molto di più, ma sono un po' riluttante, dato che cerco di difendere sempre la mia privacy».


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