Le confessioni di Belasteguìn

Il campione argentino: «Di questo sport mi piace la competizione, mi spinge a fare sempre meglio»
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ROMA - Nato in Argentina a Pehuajo il 19 maggio 1979, Fernando Belasteguín, per tutti “Bela”, occupa la posizione n. 8 del ranking WPT (n. 6 nella classifica internazionale della FIP) ed è considerato da tutti il “signore” del padel, tanto da diventare il migliore giocatore di tutti i tempi con record incredibili, come ad esempio essere stato per 15 anni consecutivi numero 1 al mondo. Intelligenza tattica, carattere da combattente, un’eccezionale qualità nel gioco e una grande tenuta fisica sono gli ingredienti che appartengono a questa leggenda del padel che a “soli” 43 anni continua a stupire, ma soprattutto a vincere, lanciando ogni stagione giovani promettenti. Gioca con il fenomenale Arturo Coello, con cui ha vinto le due ultime tappe del WPT, tra cui il Master di Madrid; al suo attivo 506 partite giocate nel World Padel Tour, con una percentuale di vittorie (434) pari all’86%.

Quando hai iniziato a giocare a padel?

«A 10 anni, oggi ne ho 43».

Cosa ti piace del padel?

«La competizione che si vive, mi spinge ogni giorno a fare meglio».

A che età sei diventato professionista?

«A 15 anni, ma ho ancora lo stesso entusiasmo di allora».

La partita indimenticabile?

«Mi sto allenando duro e spero che la partita migliore della mia carriera debba ancora venire. Quando smetterò e mi guarderò indietro, solo allora potrò rispondervi».

Ci parli dei tuoi compagni?

«Ho avuto molti partner e ho cercato di trarre il meglio da ognuno di loro; con i più giovani condivido la mia esperienza per cercare di completarli».

Se dovessi allenare una coppia?

«Mi piacerebbe fare qualche nome, ma non lo so perché in questo momento non ho la testa da allenatore, ma da giocatore».

Il più grande rimpianto in carriera?

«La lontananza dalla mia famiglia».

Bilancio 2021: soddisfatto o potevi fare meglio?

«Credo che si possa fare sempre di più, indipendentemente dall'anno».

E per la stagione in corso?

«L'aspettativa, insieme ad Arturo, è di essere una coppia competitiva e credo che ci stiamo riuscendo bene».

Pregi e difetti?

«Il volermi migliorare ogni giorno, che diventa il mio più grande difetto, perché non mi permette di godermi quello che ho ottenuto».

Colpo preferito e dove migliorare?

«Direi il pallonetto, mentre devo migliorare il mio gioco d'attacco».

Ci parli della tua racchetta?

«Gioco con la Wilson Bela Pro, una racchetta progettata per giocatori esperti che ha una forma a goccia e la cui potenza si concentra nella parte medio-alta».

Cosa fai nel tempo libero?

«Mi piace molto stare con la mia famiglia e gli amici».

Cosa ne pensi del padel in Italia?

«Il padel italiano ha fatto da traino per lo sviluppo in altri Paesi e questo grazie al grande lavoro della Federazione Italiana. Sono sicuro che nei prossimi anni l’Italia diventerà un Paese di riferimento ed esempio nel mondo».

Sogno nel cassetto?

«Il mio sogno è quello di rimanere sempre felice».


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