Ancora un’operazione di lotta al doping ad ampio raggio nel galoppo francese, avviata sulla base di informazioni ottenute dalla Polizia Giudiziaria di Marsiglia e messa in atto dopo indagine disposta dal giudice Olivier Poulet, procuratore aggiunto del Tribunale di Aix en Provence, durata alcuni mesi. Questa mattina gli uomini della SCCJ, il Servizio Centrale delle Corse e dei Giochi, hanno fermato e messo in “garde a vue” una quindicina di persone tra allenatori, staff di scuderie e veterinari nelle regione dell’Ile de France e delle Bouches du Rhone, con le incriminazioni di “doping equino, associazione a delinquere, contraffazione e uso di contraffazione”. Alcuni di loro sono stati interrogati sotto custodia della Polizia, altri invece come semplici testimoni. In particolare l’operazione, con perquisizioni anche nelle abitazioni private delle persone coinvolte e "fermo” giudiziario di alcuni cavalli, ha avuto luogo nelle scuderie di Calas, nei dintorni di Marsiglia, nel centro di allenamento (nella foto) dove operano tre allenatori della famiglia Rossi, ovvero Frederic (attualmente quinto nella classifica allenatori per somme vinte, con oltre 2,5 milioni di somme vinte, e quarto per vittorie, a quota 94) e i nipoti Cedric (57 vittorie e 1,8 milioni) e Charley (48 vittorie e quasi 800.000 euro). Quest’ultimo da poco ha in scuderia dieci cavalli del Giglio Sardo e ne allena altri di proprietari italiani (anche Frederic ne ha alcuni). Tra le persone ascoltate e in "garde a vue” almeno per 48 ore ci sono anche la compagna di Charley, Jessica Marcialis (che oggi a Chantilly avrebbe dovuto montare due cavalli da lui allenati, Droit de Parole e Edited, entrambi ovviamente ritirati) e l'altro fantino Sylvain Ruis. Il giudice si pronuncerà giovedì sulla posizione di tutti i fermati.