La dichiarazione di intenti era stata già manifestata di recente, prima ancora dei gran premi autunnali alla fine disputatisi tutti a Capannelle per l’inagibilità parziale ma imprescindibile di San Siro. Solo che adesso gli intenti sono stati messi in pratica: anche la Scuderia del Giglio Sardo, tra le più importanti del nostro galoppo, ha trasferito alcuni cavalli in Francia. Non tutti, come ha fatto invece in estate la famiglia Roveda (che prima ne ha mandati alcuni a Maurizio Guarnieri a La Teste de Buch e poi il resto della truppa da Gianluca Bietolini a Maisons Laffitte, vendendo peraltro Juan de Montalban per 400.000 euro all’asta Arqana di inizio luglio), ma una scelta di questo genere è comunque l’ennesimo segnale dello stato di malessere dell’ippica italiana.
Sei puledri di 2 anni (tra i quali dovrebbero esserci Camerlengo, Nepente e Freccia, questa nella foto) ieri sera hanno lasciato la scuderia di Stefano Botti a Cenaia per raggiungere stamattina quella di Charley Rossi a Marsiglia. Unitamente a un altro paio di portacolori biancorossi, proseguiranno quindi la carriera di corse agli ordini dell’allenatore francese, già da tempo in rapporti con altri proprietari italiani (ben sette al momento: Paolo Ferrario, Riccardo Angioli, Mario Serafino, Moreno Poggioni, Mario Serafini, Barbara Dondero e la Genets). Quest’anno il 35enne Charley, compagno di vita di Jessica Marcialis e nipote dell’altro allenatore Frederic Rossi, ha collezionato finora 44 vittorie, suo nuovo “personale”. Nel 2020 è salito alla ribalta per gli exploit di Tiger Tanaka, acquistata a reclamare e poi vincitrice del Boutin (gr. 3) e del Boussac (gr. 1) con Jessica in sella.
Negli ultimi anni i “gigli sardi”, agli ordini del team Botti, sono stati spesso protagonisti delle nostre corse più importanti, conquistando otto successi in pattern (Parioli, Di Capua e Ribot 2019, Di Capua 2020 con Out of Time; Repubblica e Roma 2020, Federico Tesio 2021 con Thunderman; D’Alessio 2021 con Baptism) e altri in listed. Piuttosto va ricordato come il Giglio Sardo nel frattempo a inizio ottobre avesse venduto il citato Baptism per 150.000 euro all’asta Arqana alla vigilia dell’Arc de Triomphe. A Cenaia restano quindi Thunderman, Out of Time e tutti gli altri biancorossi: tra loro c’è Zanfogna, che oggi è rientrata a Milano con un bel successo.
MOTIVAZIONI. Pagamenti in ritardo cronico e crescente (siamo a novembre 2021 e c’è chi deve incassare i premi di dicembre 2020), programmazione generale molto discutibile (nessun problema ai massimi e ai minimi livelli, tutto invece più confuso nell’ampia fascia intermedia, specie al galoppo con i cavalli appena al di sotto di pattern e listed: faticano a trovare corse adeguate, a differenza dei routinier che invece fanno cassa spesso e volentieri, soprattutto negli handicap medio-alti), mettiamoci anche i problemi di piste che quest’anno hanno portato agli stop dell’attività prima a Pisa e poi a Milano: insomma, davvero ci si chiede come si possa tenere ancora scuderia qui da noi…
Nel galoppo da tempo sono in numero sempre maggiore i cavalli di proprietà italiana trasferiti o comprati e lasciati all’estero, spesso affidati ad allenatori italiani (in Francia oltre a Bietolini e Guarnieri operano Mario Baratti, Alessandro Botti, Simone Brogi, Fabio Carnevali, Davide Satalia & Giada Menato, Riccardo Godani & Doris Schoenherr, Daniele Zarroli) e non solo a loro (Road To Arc è tornato per vincere il Jockey Club con il training di Jerome Reynier). Nel trotto le stesse motivazioni tra primavera e estate hanno portato i Gocciadoro, Gennaro Casillo e la Scuderia Santese a spostare tanti e tanti cavalli in Svezia. E diversi proprietari, recentemente ma anche da più tempo, hanno trasferito stabilmente i propri trottatori oltr’Alpi: Violetto Jet, Victor Ferm, Valzer di Poggio e Ampia Mede Sm per tutti, come pure Zarenne Fas per quelli invece allenati in Svezia.
All’estero i nostri cavalli hanno la chance di valorizzarsi al meglio, specie al trotto, e di avere corse a disposizione in qualunque periodo dell’anno. E soprattutto non corrono per la gloria, grazie a pagamenti garantiti in tempi brevissimi, quasi reali.