Vini e cavalli: in passato ce ne sono stati anche di importanti che hanno dato il nome in particolare ad alcuni purosangue, per tutti quelli allevati da Giacomo De Laude e Giacomo Bologna. Stavolta però l’abbinamento è diventato un libro, scritto da Gian Mario Carboni: “I Grandi Cavalli e i Grandi Vini d’Italia”. Ovvero storie, racconti e aneddoti di venti campioni più o meno illustri abbinati ad altrettanti vini del Bel Paese, come recita il sottotitolo.
I cavalli raccontati da Carboni, la maggior parte dei quali appartenuti a proprietari italiani, partono da Andreina, vincitrice del primo Derby Italiano nel 1884, per arrivare a Way To Paris, che da poco s'è congedato dalle piste, passando per Ortello, Sanzio, Crapom, Nearco, Vezzano, Ribot, Marguerite Vernaut, Molvedo, Grundy, Sirlad, Tony Bin, Carroll House, Falbrav, Rakti, Groom Tesse, Electrocutionist, Ramonti e Jakkalberry. I vini sono abbinati prendendo come riferimento la regione di origine degli stessi cavalli o dei loro proprietari: Ribot fa coppia con il Sassicaia, in onore a Bolgheri, e non poteva essere diversamente. E la narrazione delle imprese agonistiche dei cavalli si intrecciano alle descrizioni gusto-olfattive dei vini.
Il libro, autopubblicato da Carboni, è da oggi disponibile al costo di 14 € su diverse piattaforme librarie on line, oltre che nelle librerie delle principali città.