La seconda giornata del Royal Ascot è iniziata con la “stecca” del favorito Ivawood fra i 3 anni delle Jersey Stakes (gruppo 3, m. 1400), sul traguardo addirittura terzultimo su sedici nonostante avesse chiuso a 15/8 sulle lavagne dei bookmaker. La vittoria è andata a Dutch Connection, che era rientrato con un settimo posto nelle Ghinee inglesi. Sfortunata la prestazione di Fanciful Angel, reduce dal posto d’onore nelle Ghinee tedesche: allenato da Marco Botti per la Scuderia Blueberry, ha faticato a trovare spazio vitale e alla fine non è stato che settimo a ridosso dei piazzati. La “punta” è tornata a far festa subito dopo in occasione delle Queen Mary Stakes (gruppo 2, m. 1000) per le femmine di 2 anni, tra le quali è emersa nettamente la favorita Acapulco, presentata da Wesley Ward per il team Coolmore e affidata a Ryan Moore. L'allenatore statunitense, che da fantino montò anche in Italia ingaggiato dalla Scuderia A.J.B., era già andato a segno in questa corsa nel 2009 con Jealous Again. Nelle Duke of Cambridge Stakes (gruppo 2, m. 1600) per le miler anziane c'è stata la delusione enorme da parte di Integral. La vincitrice dell'edizione 2014 è mancata del tutto sul più bello, dopo aver seguito le mosse di Bragging e delle altre due cavalle che la precedevano dal via, senza reagire alle sollecitazioni di Moore. A 25/1 si è imposta Amazing Maria, con James Doyle, davanti a Rizeena. Anche qui non è andata bene per Marco Botti: la sua Euro Charline, che aveva in sella Lanfranco Dettori, s'è rifiutata di entrare nelle gabbie di partenza ed è stata lasciata fuori dallo starter. Appassionante il finale della corsa più attesa del pomeriggio, le Prince of Wales's Stakes (gruppo 1, m. 2000), nelle quali il favorito Free Eagle non ha tradito il pronostico salvandosi però solo di pochissimo, una corta testa dalla tardiva rimonta di The Great Gatsby, che giusto negli ultimi metri ha trovato l'azione migliore, al punto da passare di slancio il vincitore ma solo appena dopo il traguardo. Ancora un terzo posto per Dettori, con Western Hymn. L'australiano Criterion e il giapponese Spielberg non hanno invece tenuto fede alle aspettative, piazzandosi rispettivamente quinto e sesto. Tra i fantini più tardi continuava lo show di Moore, che conquistava la seconda vittoria di giornata, quinta del meeting, nella tradizionale Royal Hunt Cup (handicap, m. 1600): con Gm Hopkins precedeva di un'incollatura Temptress, tutti e due emersi abbastanza chiaramente dal gruppone dei 30 partenti. In chiusura di questo “Day 2” arrivava il primo sorriso per Dettori, che nel Sandringham Handicap (m. 1600) con la top weight Osalia, per Al Shaqab Racing, proprio a fil di traguardo beffava la favorita Always Smile. Ed era un sorriso grosso così, perché per Lanfranco (nella foto) si trattava della 50ª vittoria in carriera nel meeting reale