Erik Fumi più forte di tutto

Dopo il grave incidente del 2011 e l'abbandono dell'attività di fantino, prima s'è dato al paradressage e poi all'endurance: ieri a Città della Pieve in sella a Kohl ha conquistato la quarta vittoria, sui 20 km, gareggiando contro i normodotati.
di Mario Viggiani
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La carriera agonistica di Erik Fumi nelle corse ippiche s’è dolorosamente interrotta il 10 luglio 2011 con quella maledetta caduta a Livorno, in sella a Speranza Blu: sette giorni di coma, quattro mesi di ospedale, quattro operazioni a piede e mano sinistri, invalidità al 100%. Fortunatamente la vita del fantino toscano è andata a avanti e allora ecco una nuova carriera agonistica, sempre in sella al cavallo. Prima dal 2017 nel paradressage e poi dal 2019 nell’endurance, ritrovando la gioia e la soddisfazione che accompagnano ogni successo sportivo.

E allora eccone un’altra, di vittoria: la quarta, per il 32enne di Colle Salvetti, ex fantino quindi ma cavaliere ormai provetto nell’endurance, al punto da lasciarsi dietro anche i normodotati. È arrivata ieri a Città della Pieve, in una gara categoria debuttanti, sui 20 km, in sella al suo partner ad alta fedeltà: Kohl, un arabo di 16 anni, che nel 2018 gli è stato regalato dall’Anica, l’Associazione Nazionale Italiana Cavalli Arabi. Il podio della gara è stato completato da Chiara Berni, seconda, e Gaia Maré, terza.

«Ci è stata anche riconosciuta la best condition, ovvero la miglior preparazione del cavallo nella sua categoria. Stavolta eravamo nove partecipanti, tutte le mie vittorie le ho ottenute con Kohl e grazie ad Alessandro Generali (anche lui cavaliere di endurance - ndr) e al suo team (che ha come manager Chiara Vivarelli, moglie di Generali - ndr), che hanno creduto in me e mi hanno dato la patente per partecipare a queste gare».

In questa nuova carriera Erik ha un aiutante speciale: babbo Tebaldo, anche lui ex fantino e ora in scuderia dai Botti a Cenaia ma anche impegnatissimo a garantire assistenza al figlio e al cavallo.

«Litighiamo sempre - ha scritto Fumi su Facebook - ma mi supporta e mi segue sempre ed è felice dei risultati che ottengo: forse anche più di me… Le vittorie sono dedicate a lui e in particolare a mia madre Grazia, che è morta due anni fa».

Sono in tanti a essere ringraziati da Erik.

«Il maniscalco Marco Puccini e il suo aiutante Stefano, e ancora Stefano Burchi che ospita Kohl nella sua scuderia, e Leonardo Bellaccini, con cui vado in tandem nelle ultime gare. Ci sono poi Antonio Sardo, che con la sua Setzi Saddles mi fornisce il materiale per le gare, e Massimo Ferro, che mi ha consegnato un bellissimo casco della Uof Helmets personalizzato: l’ho usato per la prima volta in questa gara in Umbria e mi ha portato fortuna».


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